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Venerdì 26 GIUGNO 2015
Blocco contratti PA. Anestesisti: “Logica del diritto spazzata dalla ragion di cassa. Contratto di categoria per medici ospedalieri”

Così l'Aaroi-Emac commenta la sentenza di "illegittimità costituzionale sopravvenuta” attribuita dalla Consulta al blocco dei contratti in vigore dal 2010. "Chiediamo di riaprire immediatamente la stagione contrattuale. Riteniamo irrinunciabili due questioni: la specificità professionale e contrattuale dei medici ospedalieri, e un contratto che non lasci spazio a rapporti di lavoro 'atipici'".

"La 'illegittimità costituzionale sopravvenuta' attribuita dalla Consulta al blocco dei contratti della PA in vigore dal 2010 suona come l’ennesima acrobazia con la quale la logica del diritto viene spazzata via dalla ragion di cassa. Con la sentenza in questione, prendiamo atto, sconsolati, che può esistere una demarcazione temporale della legittimità costituzionale, ma, soprattutto, che essa viene riconosciuta solo sacrificando al risparmio economico quella 'non sopravvenuta', cioè quella pregressa, considerato che, come riportato dagli organi di stampa, l’Avvocatura dello Stato ricorda che 'ormai tra i principi costituzionali ci sia anche il pareggio di bilanci'”. Così l'Aaroi-Emac in una nota commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul blocco dei contratti della PA.
 
"I Pubblici Dipendenti, anche attraverso i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno continuato ad essere additati alla pubblica opinione - anche con campagne mediatiche costruite ad arte e reiterate nel tempo - come responsabili del dissesto funzionale ed economico-finanziario della Pubblica Amministrazione del nostro Paese: inefficienti, strapagati, fannulloni, in modo da coprire scandalosamente le responsabilità di chi ha finora governato e amministrato l’intero Sistema Pubblico. Da oggi possono essere orgogliosi di aver contribuito anche con un altro sacrificio economico alle magnifiche sorti del 'risanamento' in corso. Così come - prosegue la nota - possono essere orgogliosi di essere protagonisti di un teatrino surreale, in cui (recita sempre l’Avvocatura)'"in ogni caso le prerogative sindacali risultano salvaguardate e si sono estrinsecate, tra l'altro, nella partecipazione all'attività negoziale per la stipulazione dei contratti integrativi (Ccni), sia pure entro i limiti finanziari normativamente previsti' e 'di contratti quadro'. E ancora, si aggiunge, è rimasta in piedi la possibilità 'di dar luogo alle procedure relative ai contratti collettivi nazionali, sia pure per la sola parte normativa', il che dimostrerebbe come 'un'intensa attività contrattuale sia stata svolta, anche in pendenza del nuovo complesso normativo, ed abbia riguardato sia la contrattazione integrativa che quella nazionale'".
 
"Ed infatti le Organizzazioni Sindacali sono stremate dall’attività di contrattazione di questi ultimi anni, che ha portato a risultati mirabolanti sia in termini economici sia, soprattutto, normativi: riduzioni stipendiali, riduzione reale del potere di acquisto degli stipendi, legislazione che abolisce o snatura normative contrattuali, per non parlare dello Statuto dei Lavoratori, Contratti Quadro che, dopo aver portato una sostanziale riduzione delle prerogative sindacali, hanno visto, con un intervento legislativo, il loro dimezzamento. Torniamo alla realtà, per favore - sottolineano gli anestesisti rianimatori -. Chiediamo di riaprire immediatamente la stagione contrattuale, ma chiarendone preliminarmente e rapidamente i percorsi attraverso i quali tale stagione dovrà riaprirsi. Tra questi percorsi, riteniamo irrinunciabili due questioni: innanzitutto la specificità professionale, e quindi contrattuale, dei medici ospedalieri; in secondo luogo la definizione di un contratto che non lasci spazio in alcun modo a rapporti di lavoro “atipici” nelle Aziende Sanitarie Pubbliche. Tra questi, particolarmente devastante è la crescente sostituzione di Dirigenti Medici assunti con regolare CCNL con Colleghi reclutati da Cooperative, a cui di fatto viene appaltato un Servizio Pubblico, e che applicano ai Colleghi condizioni di lavoro e di retribuzione tutte da chiarire, su cui le Istituzioni si bendano entrambi gli occhi".
 
"Gli Anestesisti Rianimatori italiani - conclude la nota - non si stancheranno di sostenere che perseverare a negare norme e regole contrattuali pubbliche, chiare e univoche, a tutti i lavoratori della Sanità Pubblica equivale a distruggere la stessa esistenza ed il funzionamento di quel Bene Comune che è il nostro Sistema Sanitario Nazionale".

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