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Mercoledì 01 LUGLIO 2015
Emilia Romagna. Biotestamento, Sensoli (M5S): “Inserire dichiarazione in tessera sanitaria e Fse”

La consigliera lo chiede in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa regionale. Per Sensoli il servizio dovrebbe essere “attivato sia presso gli sportelli Ausl, sia on-line”, mentre “alle strutture sanitarie pubbliche e convenzionate vengano date istruzioni e strumenti per accedere a tali documenti in caso di necessità”.

“Prevedere, per gli emiliano-romagnoli, la possibilità di registrare sulla tessera sanitaria (carta regionale dei servizi), e se posseduto sul Fse (fascicolo sanitario elettronico), la Dav (dichiarazione anticipata di volontà), il cosiddetto testamento biologico (tale servizio venga attivato sia presso gli sportelli Ausl, sia on-line, e alle strutture regionali sanitarie pubbliche e convenzionate vengano date istruzioni e strumenti per accedere a tali documenti in caso di necessità)”. A chiederlo, attraverso una risoluzione all’Assemblea legislativa, è Raffaella Sensoli (M5s), come riferito da una nota pubblica sul sito dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna.

“La tematica del testamento biologico- sottolinea la consigliera- ormai da anni si pone al centro di un articolato dibattito sia in ambito scientifico, sia in ambito giuridico. In assenza di una normativa nazionale in materia, esistono in vario modo formulate le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nelle quali ogni cittadino interessato può esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto, in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinino una perdita di coscienza definibile come permanente ed irreversibile, a trattamenti terapeutici, comprese l’idratazione e l’alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarsi autonomamente, dichiarazioni che moltissimi cittadini hanno già sottoscritto e depositato presso notai di fiducia”.

Nella risoluzione a firma Sensoli si “impegna la Giunta e l’assessore competente a sollecitare Governo e Parlamento affinché sia colmato il vuoto legislativo in materia”.
 

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