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Giovedì 09 LUGLIO 2015
Istat: 1.313 euro l’anno a famiglia per farmaci e prestazioni sanitarie. +166 euro rispetto al 2013

Ogni mese la spesa media di ogni famiglia nel 2014 per consumi destinati alla salute è stata di 109 euro, contro i 95 che si spendevano l'anno precedente. Spendono di più i cittadini di Val d’Aosta e Veneto, meno quelli di Sardegna e Umbria. Per i medicinali le famiglie preferiscono la farmacia, in calo chi acquista nella Gdo. IL REPORT

Gli italiani spendono sempre di più per farmaci e prestazioni sanitarie. Nell’ultimo anno ben 166 euro in più. Il numero emerge da una nostra elaborazione degli ultimi dati dell’Istat sulla Spesa per i consumi delle famiglie. Dal Report si evidenzia come in media nel 2014 ogni famiglia italiana ha speso per servizi sanitari e prodotti per la salute una cifra stimata di 109,45 euro al mese, pari a 1.313,4 euro l’anno. Un esborso pari al 4,4% della spesa totale delle famiglie che rivela una crescita dello 0,5% rispetto al 3,9% del 2013 dove la spesa media era di 95,63 euro e quella annuale era di 1.147,5 euro.
 
Aumentano, ancora una volta soprattutto nel Nord, sia le spese per medicinali e altri prodotti farmaceutici sia quelle per servizi ambulatoriali. In generale si spende di più nelle Regioni del Nord e meno in quelle del Centro. Nello specifico, le Regioni in cui i cittadini dedicano ai consumi di salute una percentuale più elevata di budget sono la Valle d’Aosta (5,6%), il Veneto (5,4%), la Puglia (5,2%), la Pa di Trento (5,2%). Le Regioni invece i cui i cittadini spendono meno sono la Sardegna (3,2%), l’Umbria (3,5%), la Campania (3,6%) e la Toscana (3,9%). 
 
Ricorre di più al portafoglio chi abita nei piccoli comuni. Da notare come all’aumentare del titolo di studio la spesa per la salute si abbassa. Profondo anche il divario con le famiglie di cittadini stranieri che spendono per la salute esattamente la metà rispetto a quelle italiane.
 
Per quanto riguarda i medicinali, diminuisce la percentuale di famiglie che li acquista presso i supermercati (dall’11,3% del 2013 al 9,4% del 2014), a favore delle farmacie (dall’85% all’88%).

L.F.

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