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Martedì 21 LUGLIO 2015
Roma. Croce Rossa: “Tar sospenda la gara sulle ambulanze". La Regione: “Tutto regolare”

La Cri denuncia: "c'è un procedimento aperto dell'Autorità Nazionale Anticorruzione a carico della stessa Centrale Acquisti del Lazio che deve fare luce su passaggi molto dubbi" ed "è pendente, presso il Tar, un giudizio di merito sulla legittimità della gara”. Ma la Regione rassicura sulla regolarità delle procedure.

"L’aggiudicazione della gara regionale Lazio di circa 30 milioni di euro in tre anni a favore di un raggruppamento di imprese, la cui capofila è nata dal nulla poco tempo prima, va sospesa". A chiederlo è la Croce Rossa Italiana di Roma, che in una nota spiega le ragioni: "Primo, perché c'è un procedimento aperto da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione a carico della stessa Centrale Acquisti della Regione Lazio, già coinvolta nello scandalo della gara per il CUP regionale, che deve fare luce su passaggi molto dubbi di tutta la vicenda. Secondo, perché è pendente, sempre presso il Tar, un giudizio di merito sulla legittimità della gara, la cui udienza è fissata ad ottobre, cosa che la Regione non ha preso in minima considerazione facendo un’accelerazione. La  vicenda vede, a giugno del 2015, fare un atto di aggiudicazione di una gara d'appalto del gennaio 2014 che sta appaltando il 100% del servizio ambulanze a chi rischia, tra l’altro, di mettere fuori un centinaio di lavoratori. Basti pensare che nella gara è stato previsto un operatore in meno sull’ambulanza in violazione della stessa legge regionale”.

“Non vorremmo – aggiunge la Cri - trovarci di fronte, tra qualche anno, ad un AmbulanzaGate, con inquisiti vari, di cui poi nessuno sapeva niente. Si fermi tutto e si renda ai cittadini chiarezza su un servizio che riguarda la salute, dunque un bene primario”.

Immediata la replica della Regione Lazio: “La gara sul servizio ambulanze – spiega - è stata seguita dal commissario ad acta nominato dai Ministeri affiancanti che era l'allora sub commissario di Governo e sono state in via preventiva richieste informazioni e certificazione antimafia a tutte le Prefetture interessate e alle direzioni distrettuali antimafia. Pertanto la Regione Lazio ha adottato tutte le procedure previste compresa la clausola di salvaguardia per la tutela del personale. Rispetto alla decisione del Tar, la Regione come al solito sarà rispettosa di quanto stabiliranno i Giudici amministrativi. Per quanto riguarda invece la Cri-Comitato provinciale di Roma – conclude la Regione Lazio - si deve rilevare come dall'ultimo rapporto della Corte dei Conti sul controllo del risultato della gestione finanziaria emerga come maggiore criticità proprio il disavanzo del Comitato provinciale di Roma che e' pari a oltre 36 milioni di euro”.
 

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