quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 30 LUGLIO 2015
L'Aquila. Ultimato delta chirurgico. I reparti sfrattati dal sisma tornano nella loro 'casa'

A 6 anni dal sisma, le attività chirurgiche tornano al loro posto: 10.000 metri quadrati, distribuiti su 3 piani, ristrutturati ex novo. In totale 6,2 milioni il costo della riparazione che ha ricompreso, oltre al riattamento completo dei locali, il rafforzamento dell’edificio e l’adeguamento alle norme antisismiche.

Dopo 6 anni le attività chirurgiche‘sfrattate’ dal sisma si riprendono la loro ‘casa’ originaria. 10.000 metri quadrati complessivi, distribuiti su 3 piani, ristrutturati ex novo, tirati a lucido e inamidati, con attenzione per l’estetica e la qualità degli arredi. Il Manager della Asl, Giancarlo Silveri, ha spalancato le porte ai giornalisti per mostrare loro ‘de visu’, il cosiddetto Delta chirurgico. Un mega contenitore di reparti, ferito nelle parti vitali dal terribile colpo di maglio del sisma del 6 aprile, che la Direzione Asl – “tra eccezionali difficoltà e allungamenti dei tempi dovuti a contenziosi con ditte troppo lente nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione”, come spiega una nota della Asl – è riuscita a riportare in vita.

In totale 6 milioni e 200.000 euro il costo della mega-riparazione che ha ricompreso, oltre al riattamento completo dei locali, il rafforzamento dell’edificio e l’adeguamento alle norme antisismiche.

Già dal prossimo agosto, gradualmente, i reparti – “che finora hanno dovuto giocoforza operare in altre aree del San Salvatore in condizioni logistiche poco idonee” - cominceranno a riempire il delta Chirurgico rimesso a nuovo che a settembre riaccoglierà tutte le unità operative ‘esodate’ dopo il sisma.

I reparti delle attività chirurgiche saranno così distribuiti:

piano terra: Endoscopia, Trapianti e Otorino Maxillofacciale;

primo piano: Materno infantile con Ostetricia, ginecologia, tutte le sale parto (3) e la terapia intensiva neonatale;

secondo piano: tutte le chirurgie;

terzo piano: Ortopedia e Urologia.

“Siamo riusciti ridare vita a un morto”, afferma Silveri nella nota diffusa dall'ufficio stampa, in cui si spiega che quella di Silveri è "un’immagine che rende bene l’idea dello stato iniziale, causato dal terremoto, da cui si è partiti per rimettere in uso il grande edificio".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA