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Lunedì 10 AGOSTO 2015
Ddl Concorrenza. Parafarmacie: “Liberalizzare fascia C nell'interesse del consumatore”

Così il presidente della Federazione italiana parafarmacie, Davide Gullotta, è intervenuto sul rinvio a settembre delle norme sulle farmacie. "A settembre rimettere mano a manchevolezze. A dispetto infatti di quanto sostiene il sindacato dei titolari di Farmacia per affossare ogni spinta liberalizzatrice, nelle Parafarmacie lavora da sempre un farmacista laureato: è questa la garanzia di sicurezza per il cittadino". 

“Al rientro delle vacanze ci aspettiamo che il governo, in procinto di mettere mano al pacchetto 'ripresa', ritorni con forza sul dossier concorrenza guardando con coraggio ai veri interessi del Paese. E' su questo snodo che l'economia italiana si giocherà la capacità di agganciare una ripresa duratura”. E' quanto dichiara il presidente Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta, sul rinvio a settembre delle norme sulle farmacie.

"I problemi strutturali del paese sono sotto gli occhi di tutti: infrastrutture, scuola, scarsa coesione sociale e in primis scarsa concorrenza - dichiara Gullotta -. Il Governo dovrebbe dire un fermo no alle lobby, mettendo mano a tutte le manchevolezze del ddl oggi in discussione, a cominciare dalla mancata liberalizzazione della fascia C: a dispetto infatti di quanto sostiene il sindacato dei titolari di Farmacia per affossare ogni spinta liberalizzatrice, nelle Parafarmacie lavora da sempre un farmacista laureato: è questa la garanzia di sicurezza più grande per il cittadino consumatore. Alla fine della fiera - conclude Gullotta - resta invece irrisolto a tutt'oggi un enigma: se il sistema italiano di accesso alla professione di farmacista è ancora ancorato a questioni di censo o di ereditarietà sarebbe infatti molto più utile chiedersi quali siano le garanzie di salute offerte da chi semplicemente si limita ad ereditare una farmacia o a comprarla, senza dover superare nessun concorso od esame. Particolare che - in vista dell'ingresso di grandi società di capitale nel settore delle farmacie - appare ancora più palesemente inquietante". 

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