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Giovedì 03 MARZO 2011
Libia. Task force sanitaria italiana pronta a partire

L’annuncio è stato dato ieri sera al termine di un incontro tra il Ministro della Salute e la Commissione sanità delle Regioni. La Lombardia assumerà il coordinamento degli interventi regionali.

Una Task force di cinque tecnici sanitari pronta a partire per la Tunisia per valutare i fabbisogni sanitari dei profughi dalla Libia. Una riunione entro il mese di marzo a Roma con i Paesi europei coinvolti negli sbarchi, la Commissione europea e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per rafforzare l'assistenza sanitaria ai profughi e nei Paesi africani. Sono questi gli orientamenti emersi ieri sera dalla riunione della Commissione Sanità della Conferenza Stato-Regioni che si è riunita al Ministero della Salute sotto la presidenza del Ministro Ferruccio Fazio, riunione nella quale è stato affidato alla Regione Lombardia il coordinamento degli interventi regionali, che avverranno in cooperazione con il Ministero della Salute nel quadro delle iniziative coordinate dal Ministero degli Esteri.

"Domenica pomeriggio - ha riferito il Ministro Fazio - ho incontrato a Copenhagen il Direttore regionale per l'Europa dell'Oms Susanna Jakab, con la quale abbiamo concordato un programma di rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e dell'assistenza sanitaria sia ai profughi che sbarcano sulle coste europee, sia nei Paesi africani al centro della crisi. Nell'incontro che avremo entro marzo con gli altri Paesi europei coinvolti negli sbarchi, con la Commissione europea e con la stessa Oms avvieremo le iniziative concrete".

"La Regione Lombardia - ha dichiarato l'Assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani - sta già lavorando con l'Agenzia regionale per le emergenze e le urgenze (Areu) e con il suo direttore generale Zoli per inviare da domani d'intesa con i Ministeri dell'Interno e della Difesa e non appena garantita una condizione di sicurezza, una task force di cinque tecnici (due esperti di emergenze sanitarie, un ingegnere strutturista, un infettivologo e un igienista) per verificare il fabbisogno sanitario al confine tra la Libia e la Tunisia, dove sono ammassati decine di migliaia di profughi. Sulla base dei fabbisogni invieremo nei prossimi giorni le prime strutture sanitarie".
 

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