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Lunedì 07 MARZO 2011
Parafarmacie auspicano un tavolo di confronto con la Fofi

Un convegno a Roma promosso dal Coordinamento delle associazioni di rappresentanza delle parafarmacie, rilancia il loro ruolo come risorsa del sistema, attiva all’interno di un “modello concorrenziale” nel quale convivere insieme alle farmacie

“Lo Stato non può rinunciare alla professionalità dei farmacisti che operano nelle parafarmacie perché rinuncerebbe a molteplici occasioni di ottenere servizi a costo zero” questo, in sintesi, il messaggio che emerge dai lavori di un convegno tenutosi domenica 6 marzo a Roma, promosso dal  Coordinamento delle Associazioni delle parafarmacie (Associazione Parafarmacie Italiane (ANPI) – Federazione Esercizi Farmaceutici (FEF) – Essere Farmacisti – Associazione Parafarmacie della Calabria (Asso.Pa. Cal.) – Farmacisti Titolari Parafarmacia (FTP) – Fief Sicilia).
Come si legge nel comunicato che rende note le conclusioni dell’incontro, il rilancio delle liberalizzazioni “non è una scelta, ma un dovere nei confronti dei consumatori”. La maggioranza dei cittadini, è stato affermato, “è contraria ai tentativi di cancellare le parafarmacie e i disegni di legge in Parlamento finalizzati a questo scopo sono un passo indietro rispetto al’ammodernamento  del sistema economico del Paese”. Per questo le Associazioni che rappresentano gli esercizi di vicinato “hanno deciso di dare vita a un coordinamento che si proporrà come interlocutore unico nei confronti di politica e società civile”. Tra i temi dibattuti, quello della Pianta organica che, si legge nel comunicato “è uno strumento rigido di pianificazione territoriale che non tiene in alcun conto dei cambiamenti sociali, demografici ed economici dei centri urbani. La mobilità all’interno del comune, quella proveniente dai comuni confinanti, il pendolarismo, la presenza dei non residenti non trovano risposte nel modello legislativo vigente”. Ogni giorno, invece, “le grandi e piccole città ricevono 14 milioni di persone che si spostano per lavoro o studio: le parafarmacie rispondono a questa richiesta di maggior servizio, ma oggi lo possono fare solo per i farmaci d’automedicazione”.
“I progetti presentati dalla maggioranza parlamentare” conclude il comunicato del Coordinamento, “ripropongono questo modello statico annullando i benefici concorrenziali introdotti dal decreto Bersani. Parafarmacie e farmacie, al contrario, possono convivere all’interno di un modello concorrenziale a patto che non si rinunci alla professionalità del farmacista, vero garante nei confronti dei cittadini dell’appropriatezza della dispensazione indipendentemente ove essa avviene”. In proposito ricordiamo che, nel corso dell'incontro, l'Anpi, l'Associazione nazionale parafarmacie italiane, ha dichiarato: "Siamo consapevoli che oggi inizia la vera sfida nei confronti di Federfarma e di quegli ambienti politici che si riconoscono nelle posizioni restauratrici dei titolari di farmacia. Cosi come siamo consapevoli che nei confronti della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani dovremo aprire un nuovo tavolo di confronto, dove evidenziare la necessità che l'Ordine assuma un ruolo di terzietà e di garanzia nei confronti di tutte le espressioni della professione".

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