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Martedì 22 SETTEMBRE 2015
Mobilitazione medici. Anche la Fimp aderisce all’iniziativa: “Difendiamo il Ssn da tendenza verso sua privatizzazione”

Questa la decisione presa ieri dal Consiglio nazionale della Federazione riunito a Roma. Tra le criticità evidenziate dai pediatri, il superamento delle differenze regionali attribuite alla modifica del Titolo V, la richiesta di una legge sulla colpa medica e il problema occupazionale dei giovani medici.

La Federazione Italiana Medici Pediatri aderisce alle iniziative a difesa del Servizio sanitario nazionale promosse nei giorni scorsi dalla Fnomceo. Lo ha stabilito Il Consiglio Nazionale della Fimp riunitosi a Roma. In particolare i pediatri di famiglia sostengono la necessità di difendere il Ssn pubblico da una incipiente tendenza verso la sua privatizzazione; l’opportunità di favorire il superamento delle differenze regionali nei modelli di assistenza al cittadino, maturate dopo la modifica del Titolo V della Costituzione; il dover di promuovere la tutela del ruolo professionale del medico non solo per gli aspetti riguardanti l’organizzazione e la qualità della sua attività professionale, ma anche per la parte attinente la colpa medica, con le sue implicazioni di medicina difensiva; l’urgenza di favorire la salvaguardia dell’inserimento nell’attività occupazionale del giovane medico.
 
Alla condivisione di questi punti ha fatto seguito un mandato forte alla Segreteria Nazionale della Fimp di aderire alle iniziative comuni alla classe medica ritenute idonee a perseguire gli obiettivi proposti. “La difesa dei principi fondanti della Legge 833 del 1978, istitutiva del Servizio sanitario nazionale, - sottolinea Giampietro Chiamenti, Presidente della Fimp - interpretati per 45 anni dalla classe medica in generale, e in particolare dai pediatri nei confronti dell’infanzia e adolescenza in un contesto generale di progressiva difficoltà del sistema Paese e di scelte talora inappropriate generate dalla politica, ha garantito buoni livelli di assistenza che devono essere salvaguardati e migliorati, anche attraverso i contratti di lavoro, in fase di rinnovo”.   

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