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Mercoledì 05 MAGGIO 2010
Corte dei Conti: no ad aumento delle risorse per Ssn

La priorità nella distribuzione delle risorse del Ssn andrà data alla non autosufficienza e all'innovazione. È questa l’analisi fatta dal presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali

L'Italia è il Paese che ha anticipato gli altri Stati europei sul tema dell'invecchiamento della popolazione. “Eventuali nuove risorse tenderanno pertanto a essere assorbite, in prevalenza, dagli interventi per la non autosufficienza”, ha evidenziato Lazzaro. Altro punto saliente, “è quello connesso all'evoluzione delle discipline medico-scientifiche e alle innovazioni, che rendono oggi trattabili una serie di patologie, ma con l'applicazione di processi diagnostico-terapeutici e riabilitativi spesso ad alto costo. Le risorse aggiuntive che si potranno destinare alla sanità dovranno essere quindi prioritariamente destinate a tali criticità”. Il resto della sanità, ha concluso Lazzaro, “per garantire un adeguato livello di prestazioni dovrà farlo recuperando risorse da una gestione più efficiente, erogando cure appropriate e facendolo a costi minori”.

Piani di rientro

Se si esclude la Liguria che presentava “uno squilibrio più contenuto”, è “difficile” ipotizzare che il percorso intrapreso con i Piani di rientro per le Regioni con i conti in rosso “possa concludersi con lo scadere del triennio”, ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti. “Negli ultimi due anni - ha precisato - la dinamica della spesa si è ridotta”. Ma gli aggiustamenti sono più lenti del previsto e “le correzioni operate sono al momento limitate”, a partire “dalla riduzione dei costi dell'assistenza diretta, così come per gli oneri per il personale”.

La spesa ospedaliera continua a crescere, “assorbendo i limitati risparmi provenienti dalla gestione”. Tra le Regioni che evidenziano “nuove criticità”, il presidente della Corte di Conti ha citato “il caso ben noto della Calabria”, ma anche “quello della Puglia, che sembra mostrare difficoltà a mantenere la spesa entro gli obiettivi prefissati”. Lazzaro definisce “preoccupante”, infine, “che per la copertura dei disavanzi sanitari delle Regioni con Piani di rientro si sia previsto di utilizzare le risorse del Fas destinate alle aree sottoutilizzate”.

Più poteri ai Pm contabili

I magistrati contabili dovrebbero avere “maggiori poteri” per poter andare non solo a verificare i danni erariali ma per mettere in atto una “azione deterrente al male operare”. È l’auspicio di Mario Ristuccia, procuratore generale della Corte dei Conti. La Corte, ha spiegato il procuratore, non ha la facoltà di svolgere indagini ispettive, e può iniziare la sua attività solo “in presenza di una notizia di danno erariale concreta»”. Ma le 'fonti’, ha sottolineato, “raramente sono le stesse strutture sanitarie” e in genere le denunce arrivano “o da chi crede di avere subito un danno”, oppure “dai sindacati”, oltre che dalle “segnalazioni del giudice penale”. “In realtà – ha spiegato Leoluca Orlando, presidente della commissione - la legge 15 del 2009 dà alla Corte il compito di controllare le gestioni 'nel tempo presente’, non solo quella della verifica delle responsabilità passate. Ma la stessa va messa in condizione di poter effettivamente intervenire anche sul presente, fornendole tutti gli strumenti necessari”, ha concluso Orlando.
 
 
G.R.

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