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Venerdì 25 SETTEMBRE 2015
Renzi apre ai medici: “Parleremo con loro e troveremo agevolmente un punto di intesa”. Ma arriva anche la conferma dei tagli alla sanità: “Nel 2016 fondo sanitario a 111 miliardi”

“Se i medici ci vogliono suggerire modi diversi per tagliare gli sprechi, noi siamo ben felici di ascoltarli senza che si arrivi allo sciopero”. La mano tesa ai camici bianchi in lotta contro le sanzioni del decreto appropriatezza arriva al TG5 delle 20. “Sulla sanità stiamo mettendo più soldi di anno in anno”. Ma nell’elencare le cifre dal 2013 al 2016 sottolinea che l’anno prossimo l’asticella si fermerà a 111 miliardi, 2 in meno di quelli previsti.

“Segnamoci bene i numeri: nel 2013 per la sanità erano stati stanziati 106 mld, nel 2014 siamo passati a 109 mld, nel 2015 si è poi arrivati a 110 mld e, nel prossimo anno il Fondo aumenterà ancora fino a 111 mld. Quindi i soldi per la sanità non sono tagliati, ne stiamo mettendo di più. Questo punto deve essere chiaro. Quelli che mettiamo, però, spendiamoli meglio”. Così il premier Matteo Renzi, in un’intervista al TG 5 anticipa lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale previsto dalla prossima, e ormai imminente, legge di stabilità.
 
I giochi per i fondi sanitari sembrano quindi ormai fatti. La dotazione del Fondo sanitario sarebbe destinata sì ad aumentare rispetto ai 109,7 mld di quest'anno, ma, con le sue parole, Renzi implicitamente sancisce un taglio di fatto al comparto di 2 mld. L’aumento programmato dopo l'ultima manovra di agosto frutto dell'accordo in Stato Regioni prevede infatti per il 2016 uno stanziamento di 113 miliardi, una cifra del resto in linea con le previsioni di spesa dell'ultima nota di aggiornamento del Def.
 
Ma l'altra notizia forte dell'intervista al Tg5 è la mano tesa ai medici.  “Dovremo parlare anche con i medici - dice il premier rispondendo al giornalista che gli chiedeva della protesta contro il decreto appropriatezza e le sanzioni -. La gente invecchia, ha bisogno di cure, quindi dobbiamo trovare un criterio per cui si facciano le cose che servono davvero. Poi se i medici ci vogliono suggerire modi diversi per tagliare gli sprechi, noi siamo ben felici di ascoltarli senza che si arrivi allo sciopero. Io penso che troveremo agevolmente un punto di intesa”.

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