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27 SETTEMBRE 2015
Catania. Aggredita infermiera del Pronto Soccorso. Il paziente era stanco di attendere

È accaduto sabato sera all'Ospedale Vittorio Emanuele. All’uomo era stato attribuito un codice verde e l’alto numero di accessi aveva prolungato la sua attesa. Spazientito, ha iniziato a urlare contro le infermiere e ha rotto il dito a una di loro prendendole la mano in mezzo a una porta.

“La situazione al pronto soccorso del Vittorio Emanuele è un disastro”. Ad denunciare i problemi all’ospedale di Catania, dopo l’ennesimo incidente, sono i sindacalisti Calogero Coniglio, segretario regionale del Coordinamento Nazionale Infermieri della FSI, e Vincenzo Messina, segretario territoriale della FSI (Federazione Sindacati Indipendenti). “Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Personale minacciato, maltrattato e malmenato, ore di attesa, carenze di infermieri, medici e personale di supporto, reclami e litigi continui per i ritardi nelle visite, pazienti nei corridoi, malcontento, paura e demoralizzazione tra il personale”.
 
L’ultimo episodio è accaduto sabato notte, durate un turno particolarmente caotico e con molti codici rossi. Erano circa le 22 quanto, riferiscono i sindacalisti, un’ infermiera del pronto soccorso dell'ospedale di Catania è stata aggredita da un paziente che era in attesa di essere visitato e al quale era stato assegnato un codice verde. “Stanco di aspettare è andato sulle furie ha cominciato a gridare, insultare e minacciare di morte le due infermiere assegnate al triage. Una di loro, per paura, ha tentato di chiudere la porta d’ingresso, ma il paziente, strattonandola con forza, è riuscito ad entrare. Mentre richiudeva violentemente la porta, ha schiacciato la mano all’infermiera, fratturandole il quarto dito. Soccorsa dai suoi colleghi l’infermiera è stata giudicata guaribile con una prognosi di 30 giorni”.
 
L'aggressore, che ha motivato il gesto con i lunghi tempi di attesa, è stato fermato dagli agenti della polizia recatisi sul posto immediatamente chiamati con il pulsante collegato direttamente alla Questura. L’uomo è stato identificato e denunciato.
 
“Personale altamente qualificato, al quale non può e non deve essere attribuita nessuna colpa”, dichiarano Coniglio e Messina. “A pagarne le spese e subire i maggior carichi di lavoro fisici e psicologici, rischiando aggressioni e denunce, purtroppo sono sempre gli stessi infermieri assegnati e che ruotano nella postazione del triage”, aggiunge Calogero Coniglio spiegando che “lo scorso marzo è stata inviata alla direzione una nota per chiederne i motivi e per far ruotare e distribuire equamente il carico di lavoro e di stress a tutti i 50 infermieri assegnati al pronto soccorso. La direzione con una nota del 21 maggio 2015 rispose di aver segnalato ai responsabili del pronto soccorso la grave anomalia per la risoluzione del problema, ma nonostante i continui solleciti a distanza di mesi nei turni nulla è cambiato”.

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