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Giovedì 01 OTTOBRE 2015
Raiano. Apre presidio di cure primarie. Dieci medici di famiglia al lavoro in team

I pazienti dei 10 medici avranno la possibilità di essere assistiti da un altro medico di famiglia anche quando l’ambulatorio del proprio dottore di fiducia è chiuso. L’obiettivo per il futuro è arricchire la struttura con altre prestazioni, anche specialistiche, all’interno di un percorso che mira alla realizzazione delle Unità complesse di cure primarie.

Possibilità di essere assistiti da un altro medico di famiglia anche quando l’ambulatorio del proprio dottore di fiducia è chiuso. Ora a Raiano è possibile, grazie all’attivazione del nucleo di cure primarie, con sede in viale Abruzzo n. 23, in un locale di circa 130 mq. Un’iniziativa che riguarderà in tutto 11.300 assistiti che fanno capo al gruppo di 10 medici di famigli che hanno aderito alla proposta della Asl e che hanno l’ambulatorio in 9 Comuni della Valle Peligna: oltre a Raiano, Pratola, Vittorito, Corfinio, Prezza, Roccacasale, Catelvecchio Subequo, Molina Aterno e Goriano Sicoli.

“Dalle ore 8 alle 20.00 – spiega una nota dell’Asl 1 Abruzzo -, chi è seguito dal gruppo di medici di medicina generale che ha accettato di associarsi nel progetto di cure primarie, avrà come riferimento l’ambulatorio delle cure primarie di Raiano per richieste di assistenza non coperte dagli orari dei singoli ambulatori dei dottori di base, disseminati nel comprensorio dei Comuni indicati”. Le cure primarie di Raiano garantiranno la presenza di almeno un medico di medicina generale dal lunedì al venerdì (dalle 8 alle 20.00) e il sabato (8-10). Durante la notte, dalle ore 20 alle 8,  il servizio è assicurato dalla guardia medica.

“L’attivazione del presidio territoriale di cure primarie – spiega la Asl - risponde a due necessità: assicurare assistenza no-stop agli assistiti e, soprattutto, evitare di andare in ospedale (intasando il pronto soccorso) per casi non gravi come,  tanto per fare un esempio, un’influenza o un improvviso mal di pancia”.

Un’operazione filtro, insomma, che “consentirà di trattare in modo adeguato il paziente per situazioni non gravi e di promuovere una nuova ‘cultura’ sanitaria che prescinda (quando possibile) dall’ospedale”.

L’apertura del presidio, spiega la Asl, “è il primo passo verso l’attuazione di un progetto più ampio con possibilità, a medio termine, di arricchire la struttura con altre prestazioni, anche specialistiche, all’interno di un percorso che mira alla realizzazione delle Unità complesse di cure primarie, previste dalla vigente normativa”.
 

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