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Venerdì 02 OTTOBRE 2015
Napoli. Intascavano i soldi dei ticket falsificando i registri. Arrestati due dipendenti del Federico II

I pazienti effettuavano la visita ambulatoriale prenotata e quindi pagavano il ticket, ma i due impiegati falsificavano gli atti simulando l’annullamento della prestazione e, quindi, la restituzione delle somme di denaro delle quali, invece, si appropriavano indebitamente.

Sono agli arresti domiciliari i due dipendenti dell’Ao Universitaria Federico II di Napoli accusati di falso e peculato. Dopo la denuncia presentata dal direttore generale dell’Ao dopo alcune verifiche interne, la Guardia di Finanza ha infatti messo in atto un’operazione che “ha permesso di accertare – spiega la Procura di Napoli in una nota - che il responsabile dell’Ufficio Cassa del II Policlinico e il funzionario addetto alla riscossione dei ticket sanitari per le prestazioni ambulatoriali del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia si sono sistematicamente appropriati, dal 2013 al 2014, di somme di denaro riscosse all’atto del pagamento dei ticket da parte delle pazienti, facendo falsamente risultare l’annullamento delle relative prestazioni ospedaliere”.

In pratica, sebbene le pazienti avessero regolarmente effettuato la visita ambulatoriale precedentemente prenotata e avessero quindi pagato il ticket, i due impiegati simulavano l’avvenuto annullamento della prestazione e, quindi, l’avvenuta restituzione delle somme di denaro alle pazienti. Somme delle quali, invece, si appropriavano indebitamente a danno delle casse della Asl.

“A seguito delle investigazioni – riferisce ancora la nota della Procura – si è registrato un vertiginoso calo, presso tutti i Dipartimenti del Policlinico, del numero degli annullamenti delle ricevuto emesse a fronte degli incassi dei ticket sanitari, che da una media mensile di oltre 250 si è ridotto ad appena 21 censiti nel mese di luglio 2015”. L’Ao, inoltre, ha provveduto all’installazione di totem per l’incasso automatico dei ticket sanitari, limitando così il maneggio di denaro contante da parte degli operatori addetti alle prenotazioni. Questo, riferisce la Procura, ha permesso di far registrare “un rilevante incremento degli incassi per le prestazioni ambulatoriali effettuate”.
 

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