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Venerdì 02 OTTOBRE 2015
Lazio. Ricetta elettronica, Smi: “Servono correttivi per evitare aggravi su medici”

Il sindacato chiede con “urgenza” un Tavolo di confronto con la Regione Lazio per “migliorare i criteri” del percorso di digitalizzazione della ricetta. “Le modalità di rimborso degli oneri, dei quali sono costretti a farsi carico i medici di medicina generale, non trovano certo riscontro nell’aggravio di tempo e risorse”.

“Urge un Tavolo di confronto con la regione Lazio, al fine di migliorare i criteri per il raggiungimento di tutti gli obiettivi del percorso di digitalizzazione”. Ad affermarlo, in una nota, è lo Smi-Lazio, spiegando di non avere firmato l’accordo per la dematerializzazione della ricetta medica perché non concorde con alcuni aspetti del percorso.

Secondo Paolo Marotta, segretario regionale Smi-Lazio: “Si tratta di un percorso che, se immediatamente attuato, andrebbe ad appesantire, ulteriormente, l’attuale carico di lavoro dei medici di medicina generale, già fortemente impegnati nella Campagna di vaccinazione antipneumococcica ed antinfluenzale”. Per questo motivo lo Smi-Lazio chiede alla Regione: “Gradualità nell’attivazione del processo di dematerializzazione, chiarezza dei risultati attesi e formazione ad hoc dei medici di medicina generale”. Inoltre, il Sindacalista, sottolinea che “le modalità di rimborso degli oneri, dei quali sono costretti a farsi carico i medici di medicina generale, non trovano certo riscontro nell’aggravio di tempo e risorse necessarie ad attuare il processo di dematerializzazione”.

“La dematerializzazione delle prescrizioni – conclude Marotta - deve essere realizzata in maniera omogenea da tutti i prescrittori, senza gravare solo sulla medicina generale del Lazio. Purtroppo, però, la politica vuole anticipare i tempi senza tener conto della realtà e, soprattutto, del disagio e delle difficoltà sia per i medici che per i pazienti”.
 

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