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Lunedì 05 OTTOBRE 2015
FVG. Telesca: “Ospedalieri e medici di famiglia dialoghino”

L’assessore è intervenuta al Congresso di Medicina interna dell'Alto Friuli. “Occorre si crei un'alleanza forte tra i medici di base e quelli ospedalieri, perché la Sanità non ponga al centro della sua azione la malattia bensì si prenda cura della persona”, ha detto Telesca.

“La Sanità deve poter dare risposte rassicuranti ai cittadini, a partire da una visione della salute che abbia al centro il paziente che deve poter essere rassicurato da un sistema che dialoga al suo interno, per individuare le soluzioni di cura più appropriate”. Ad affermarlo è stata l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, intervenendo al Congresso annuale di Medicina interna dell'Alto Friuli, giunto alla sedicesima edizione, svolto a Tolmezzo.

I lavori, nell'affollato Auditorium Candoni, sono stati aperti da Vito Di Piazza, direttore della S.O.C. Medicina interna dell'Ospedale Sant'Antonio di Tolmezzo che ha inquadrato le prospettive del convegno e della aanità dell'area anche nell'ambito della particolare situazione della Carnia.

“Per l'assessore Telesca – riferisce una nota della Regione -, le assise sono state l'occasione per ribadire il percorso che il Friuli Venezia Giulia sta perseguendo. Obiettivo: la Riforma della Sanità regionale e dei servizi sul territorio in modo da avvicinarli sempre di più ai cittadini che sono gli utenti di un sistema sanitario moderno nel quale, tra gli attori principali, vi sono proprio i medici di Medicina interna che - ha precisato l'assessore Telesca - devono essere partecipi di un dialogo che deve cominciare a intercorrere tra tutte le componenti del sistema. Questo, in modo da favorire l'ulteriore affermazione di un modello di salute volto a mantenere il Friuli Venezia Giulia tra le realtà all'avanguardia a livello nazionale, a beneficio dei cittadini di tutto il territorio”.

Secondo Telesca, infatti, “l'obiettivo salute dev'essere raggiunto attraverso l'attestazione di una visione multidisciplinare del sistema sanitario regionale, nella quale, per fare un esempio concreto, i medici di base devono dialogare con quelli ospedalieri affinché il percorso di cura possa essere realmente efficace e affinché la cura possa contemplare tutti gli aspetti necessari a favorire il perseguimento di risultati di qualità per il paziente”.

A tale proposito, ha precisato l'assessore, "con la sua attività, Vito Di Piazza ha dimostrato che il medico ospedaliero può avere una visione più ampia". Secondo l'assessore, quindi, “occorre si crei un'alleanza forte tra i medici di base e quelli ospedalieri, perché la Sanità non ponga al centro della sua azione la malattia bensì si prenda cura della persona”.
 

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