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Lunedì 12 OTTOBRE 2015
Appropriatezza. Fnomceo: “Bisogna ricercarla tramite le evidenze scientifiche, non affidandosi a un decreto”

Il concetto è stato ribadito dalla Federazione degli Ordini dei medici nel corso di un convegno a Expo. Nell'occasione è stato presentato un documento, condiviso con Siaaic, Aaito e Siaip, nel quale viene dedicata ampia parte all'evidenza diagnostica, mettendo in luce la grande differenza fra i test validati e tutte quelle metodiche proposte dal mercato e non scientificamente provate.

La Fnomceo ribadisce la propria contrarietà all’idea di migliorare l’appropriatezza tramite decreto: è quanto ha sottolineato in occasione del convegno dal titolo ‘L’alimentazione e gli stili di vita nell’alleanza terapeutica e nella promozione della salute’ che si è svolto sabato scorso presso il Palazzo Reale di Milano nella cornice degli eventi Expo.

A margine del tema conduttore della giornata (l’alimentazione e uno stile di vita corretto come mezzo di prevenzione delle patologie croniche) sono stati più volte ripresi il concetto di efficacia, sicurezza, qualità e appropriatezza delle cure fondate su evidenze e conoscenze scientifiche “validate” (art. 6 e 13 del Codice di Deontologia Medica).

Il convegno è stata l’occasione per presentare un documento, condiviso dalla FNOMCeO con le principali società scientifiche italiane (Siaaic, Aaito e Siaip), nel quale, oltre ad affrontare i quadri clinici legati alle allergie e alle intolleranze alimentari, è stata data molta importanza alla parte diagnostica, evidenziando la grande differenza fra i test validati e tutte quelle metodiche proposte dal mercato e non scientificamente provate, spinte da esclusivi interessi commerciali.

Evidenziata quindi l’importanza della ricerca “dell’appropriatezza vera” sulla base delle indicazioni di percorsi diagnostici terapeutici validati e condivisi con le società scientifiche e fondata sulla verifica tra professionisti, a garanzia della salute del cittadino e nell’utilizzo ottimale delle limitate risorse economiche disponibili. Il documento, che sarà inviato a tutti i medici italiani e che sarà tema di un corso Fad nazionale, oltre che punto di partenza per un’analoga pubblicazione rivolta ai pazienti, non è che il primo di altri percorsi diagnostici terapeutici condivisi con altre società scientifiche.

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