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Giovedì 15 OTTOBRE 2015
Spese mediche e 730 precompilato. Snami: “Misura è colma. Mobilitazione generale e sciopero”

Per il presidente Testa “il Medico non è un agente del fisco e neanche un terminalista del Ministero delle Finanze. È come se ci fosse un bambino che stesse smontando, per gioco, il “giocattolo” Sanità Pubblica, riducendolo  in mille pezzi, con il rischio concreto che “il giocattolo” non si possa  più rimontare e si getti via”

Proseguono le bocciature del mondo medico sulle sanzioni inerenti alle violazioni degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria (art. 23) per il 730 precompilato:100 euro per ogni comunicazione tardiva, errata o non effettuata, con un massimo di 50.000 euro. Tale provvedimento riguarda  anche  gli iscritti all'Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri, che dovranno inviare al Sistema tessera sanitaria, i dati relativi alle prestazioni erogate nel 2015, ai fini della loro messa a disposizione dell'Agenzia delle entrate.

“E’ un’incombenza di tipo burocratico amministrativo - sostiene Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami  -che rigettiamo e rimandiamo al mittente. Dovremmo quindi delegare un commercialista con un aggravio di spese che sarebbero a carico del paziente oppure, lo escludo come Medico, provvedere personalmente, sottraendo tempo ed energie alla clinica per dedicarci all’esercizio della ragioneria in mezze maniche nere,  dimenticando che siamo dei laureati in Medicina e dovremmo svolgere  una professione intellettuale. E’ l’ennesimo grave episodio che evoca un bambino  che stia smontando il “giocattolo” Sanità Pubblica, riducendolo in mille pezzi, con il rischio concreto che il giocattolo non si possa poi più rimontare.

“Anche per questo - conclude il leader del sindacato autonomo - è stato proclamato lo stato di agitazione dei Medici convenzionati con il SSN quale ferma azione di protesta nei confronti di Governo e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome contro una politica volta solo al risparmio ed ai tagli, che si diverte in modo perverso a smontare ed incapace di programmare un’offerta nazionale della assistenza sanitaria che abbia come obiettivo il rispondere ai bisogni assistenziali dei cittadini . Di fatto uno svilire la professione Medica con  l'alibi della semplificazione della pubblica amministrazione, imponendo a dei professionisti della tutela della salute procedure di rendicontazione ragionieristica, non dovute ed avulse totalmente dal praticare la Medicina”.

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