quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 16 OTTOBRE 2015
Lazio. Porte aperte ai ragazzi delle scuole nello stabilimento Merck Serono di Guidonia

I ragazzi, accompagnati dai rispettivi docenti, sono stati accolti dal management e da alcuni tecnici e ricercatori impiegati presso lo stabilimento ed hanno preso parte ad una visita guidata, nel corso della quale hanno potuto conoscere le attività del sito ed i progetti realizzati in materia di salvaguardia ambientale.

Merck Serono S.p.A. ha aperto le porte del proprio Centro di eccellenza per lo sviluppo di prodotti biotecnologici e principi attivi di sintesi di Guidonia Montecelio a 40 studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico "Enrico Fermi" di Frascati (RM). I ragazzi, accompagnati dai rispettivi docenti, sono stati accolti dal management e da alcuni tecnici e ricercatori impiegati presso lo stabilimento ed hanno preso parte ad una visita guidata, nel corso della quale hanno potuto conoscere le attività del sito di Guidonia ed i progetti realizzati in materia di salvaguardia ambientale.

La società italiana del gruppo Merck è infatti tra le imprese che hanno aderito all’edizione 2015 dell’iniziativa 'Porte aperte', promossa da Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica. L’evento, promosso nell’ambito dell’European Biotech Week (12-18 ottobre 2015), intende confermare la scelta di trasparenza, apertura e confronto, che l'industria biotecnologica porta avanti con decisione da alcuni anni per consolidare un rapporto di credibilità, affidabilità e fiducia con le varie parti della società italiana.

“Questa giornata è stata una bella occasione per spiegare ai più giovani l’importanza delle biotecnologie in medicina - ha dichiarato Antonio Messina, Presidente ed Amministratore Delegato di Merck Serono S.p.A. - sono passati più di trent’anni dall’approvazione del primo farmaco da DNA ricombinante, ed oggi il 20% dei farmaci in commercio, il 40% dei nuovi prodotti autorizzati e il 50% di quelli in sviluppo sono di origine biotech. Più di 350 milioni di persone in tutto il mondo, affette da patologie serie come tumori o malattie autoimmuni, sono già state trattate con farmaci da DNA ricombinante. Grazie ai nuovi approcci innovativi utilizzati nella progettazione e sviluppo, basati sull’utilizzo dei biomarcatori, le terapie personalizzate, disegnate per specifici gruppi di pazienti con determinate caratteristiche genetiche, sono una realtà concreta. E’ importante che i giovani comprendano il potenziale di innovazione delle biotecnologie in medicina, in quanto spesso la maggior parte di informazioni che ricevono su questi temi sono cariche di inesattezze, pregiudizi e falsi miti che non fanno altro che alimentare diffidenza se non paura”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA