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Lunedì 19 OTTOBRE 2015
Orari di riposto. Cimo diffida l’Aran: “Convocare sindacati per dare attuazione a nuove norme”

Il sindacato in una lettera ricorda che dal 25 novembre dovrà essere applicato a pieno titolo il diritto del lavoratore a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore ma le Regioni non si sono riorganizzate. “Convocare i sindacati per aggiornare la trattativa in materia onde dare attuazione alle intervenute nuove disposizioni di legge”. LA LETTERA

"I turni di riposo vanno applicati in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale". È quanto ribadisce la Cimo che ha diffidato l’Aran per la convocazione dei sindacati per discutere le nuove norme.

“Il 25 novembre 2015 – ricorda il sindacato - entrerà in vigore l’abrogazione, disposta dall’art. 14 comma 1 Legge 161/14, dell’art. 41 comma 13 DL 112/08 e dell’art. 17 comma 6 bis D.lgs 66/03. Da quella data dovrà essere applicata a pieno titolo il diritto del lavoratore a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Le Regioni hanno fatto trascorrere senza intervenire il tempo concesso dalla legge per riorganizzarsi in modo da garantire l'erogazione dei servizi e al momento non si prospetta una ripresa delle trattative per il rinnovo contrattuale; occorre pertanto aggiornare gli accordi in merito all'orario di lavoro”.
 
Per queste ragioni la Cimo scrive che “poiché la convocazione delle parti negoziali per l’apertura della trattativa sindacale relativa al rinnovo contrattuale appare dilazionata nel tempo (oltreché ferma da oltre 5 anni) e, comunque, non prevista in tempo utile per la scadenza di cui sopra, con la presente si invita l’ARAN e, per quanto occorra, formalmente si diffida a convocare le OO.SS. firmatarie del CCNL 17 ottobre 2008 (art. 7) per aggiornare la trattativa in materia onde dare attuazione alle intervenute nuove disposizioni di legge."

Il sindacato sottolinea infine che “vigilerà sul puntuale rispetto della norma e dichiara l'indisponibilità dei propri iscritti a soggiacere ad una norma che non ne sia rispettosa. CIMO inoltre segnalerà all'autorità di controllo sull'attività lavorativa e/o all'autorità giudiziaria ogni deroga applicata autonomamente dalle Aziende”.

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