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Lunedì 19 OTTOBRE 2015
A Torino per la prima volta in Italia grazie ai Google Glass 25 medici visiteranno contemporaneamente un paziente 

La nuova procedura avverrà domani resso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Saranni presenti 25 medici specialisti che potranno assistere alla visita dell’epatologo ad un paziente affetto da cirrosi per la prescrizione dei nuovi farmaci antivirali per l’epatite da virus C. 

I Google Glass entrano nella pratica medica quotidiana. E’ quanto avverrà domani presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove per la prima volta in Italia 25 medici specialisti potranno assistere alla visita dell’epatologo ad un paziente affetto da cirrosi per la prescrizione dei nuovi farmaci antivirali per l’epatite da virus C. Tramite la società americana Hodei Technology, che permetterà l’applicazione di questa innovativa tecnologia e lo sforzo del centro informatico aziendale, sarà possibile permettere la visione completa di una visita medica ad un gruppo di medici specialisti giunti a Torino da tutta Italia, come se fossero fisicamente presenti.

La procedura avverrà domani pomeriggio, durante il Convegno “Cirrosi HBV/HCV: la fine di un incubo?”, che si terrà dalle ore 9 del 20 e del 21 ottobre nell'Aula Palmas degli Ambulatori di Gastroenterologia della città della Salute di Torino (presso l'ospedale San Giovanni Antica Sede di via Cavour 31), organizzato da Mario Rizzetto e da Federico Balzola.

“E’ solo una delle tante applicazioni mediche possibili - afferma Balzola - che permetteranno di migliorare la diffusione delle informazioni in modo molto più pratico anche a distanza di molti chilometri, garantendo l’assoluta veridicità. E’ una tecnica ormai già 'vecchia' per non essere utilizzata in modo diffuso ora in medicina. Eviterebbe molti sprechi di tempo e migliorerebbe in modo esponenziale le conoscenze.” Nel corso del convegno anche altre manovre strumentali invasive su pazienti con cirrosi sono state finalmente 'viste' in diretta dai medici permettendo loro di sapere finalmente nella pratica come realmente si svolgono. L’esperienza condivisa fuori dall’ospedale rappresenta il futuro, grazie a piani di inquadramento ed audio sovrapponibili alla presenza dello stesso esperto accanto a noi. Abbiamo mostrato il punto di vista di chi opera a colleghi in un'aula ad alcuni chilometri dalla nostra sala vedendo e sentendo quello che vedeva e sentiva il sottoscritto presente in loco”.
 

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