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Martedì 15 MARZO 2011
Al via la campagna “Adotta un cervello”

L’iniziativa, sostenuta da Teva Italia, finanzierà il lavoro di una ricercatrice impegnata nella ricerca sulle cause bio-molecolari dell’insorgenza del tumore al seno. 

Prende il via la campagna di raccolta fondi “Adotta un… cervello” a sostegno della ricerca scientifica oncologica italiana. Nata da un’idea del Lions Club Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, con la collaborazione della Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, che gestirà la raccolta fondi, e sostenuta da Teva Italia, ha lo scopo di finanziare borse di studio da destinare ai ricercatori italiani impegnati nella ricerca sul tumore del seno.I fondi raccolti quest’anno andranno alla ricercatrice Claudia Casarsa, del gruppo di ricerca di Saro Oriana, responsabile del Centro di Senologia della Casa di Cura Ambrosiana di Cesano Boscone e direttore scientifico del progetto di ricerca ministeriale “Dalla cellula normale alla lesione neoplastica: identificazione delle caratteristiche bio-molecolari associate alla trasformazione in senso neoplastico dell’epitelio mammario in relazione al microambiente circostante”.
“Il futuro della prevenzione e del trattamento del carcinoma mammario dipende dalla possibilità di migliorare le nostre conoscenze bio-molecolari per consentire che una diagnosi sempre più precoce della malattia possa portare alla possibilità di una reversibilità della trasformazione neoplastica», ha spiegato Oriana. “Senza dimenticare che l’identificazione, da una parte, degli eventi responsabili della tumorigenesi e della progressione neoplastica e, dall’altra, le complesse relazioni esistenti tra tali interazioni, permetteranno di sviluppare strategie terapeutiche dirette contro specifici bersagli molecolari, consentendo la tanto auspicata terapia personalizzata”.A dispetto dei considerevoli progressi scientifici e terapeutici acquisiti dagli anni ’70 a oggi, il carcinoma della mammella rimane la prima forma tumorale per incidenza e mortalità nella popolazione femminile. Secondo le statistiche più recenti (IARC, 2008), infatti, ogni anno nel mondo si registrano oltre 1.300.000 nuovi casi e più di due terzi sviluppa metastasi a distanza.

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