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Martedì 20 OTTOBRE 2015
Convenzioni. Zingoni (Fimmg), “un eterno porto delle nebbie”



Gentile direttore,
sono già passate alcune settimane dalla faticosa ricostruzione degli organigrammi nazionali delle Regioni e della Sisac, avvenuta a quattro mesi dalla tornata elettorale, siamo addirittura alla soglie della stesura della legge di Stabilità, di cui si conoscono le bozze con riferimenti certi sulle scelte di fondo, ma ci fosse uno: Stato o Regioni, che si ricorda di avviare le procedure (Atto d’indirizzo) per consentire il rinnovo dell’ACN per medicina generale e pediatria. Sette anni di blocco contrattuale evidentemente non bastano per far battere un colpo e dimostrare un briciolo d’interesse nei riguardi della sanità territoriale, quella più prossima ai cittadini.

Dobbiamo intendere che le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute, che ha dato per stipulate le convenzioni, sono state prese così sul serio da Regioni e Sisac, che si aspetta solo di firmare il testo tenuto gelosamente segreto nei cassetti di parte pubblica, saltando a piè pari la negoziazione?D’altronde che questa fosse l’intenzione delle Regioni lo si evince dall’ultimo atto d’indirizzo, ora manca solo che lo ripropongano pari pari.

Fimmg è impegnata in uno stato di agitazione proclamato insieme agli altri sindacati della convenzionata per rivendicare una nuova governance della sanità italiana, che superi i guai della sua regionalizzazione, che veda i medici interlocutori ascoltati dai decisori a qualsiasi titolo, che metta al centro della politica e dell’amministrazione del paese la Sanità, non come problema economico, ma come risorsa e dovere etico, a cui si può e si deve dare una risposta finanziariamente compatibile. Tutto questo lo si fa con i medici e non contro i medici, oggi, come mai, trattati come capri espiatori da una pioggia di provvedimenti esclusivamente sanzionatori; salvo affrettarsi, a fronte delle legittime rimostranze,a nascondere di fronte all’opinione pubblica, con i nebbiogeni di dichiarazioni buoniste, lo spirito punitivo che anima le Regioni, ma anche quanti, al Governo, barattano l’assenso a norme discriminatorie nei confronti di una intera categoria con una opposizione di facciata ad una cascata di tagli lineari al FSN, cui si richiede solo di essere ben mascherati nelle pieghe delle disposizioni.

Che senso hanno le sanzioni su appropriatezza e vaccinazioni, quando, ad esempio, nella vigente Convenzione per la Medicina Generale gli art. 45 e 30 sono garantisti per tutti. Hanno senso solo se le s’interpreta per quello che è il significato loro attribuito da chi le ha redatte e volute: pure e semplici intimidazioni.

Non c’è niente che una convenzione o un contratto, inserito in una governance rivisitata e supportata da obiettivi responsabilmente condivisi, non possa affrontare meglio ed in maniera più tutelante per l’assistenza di quanto faccia un corpo scoordinato di diktat, che hanno portato i medici a dire basta! Sarà per questo che da sette anni di convenzione non si parla?

O si rimette la palla al centro e si ricomincia a giocare correttamente o ci faremo male tutti, perché a mirare alle gambe, anziché al pallone siamo capaci tutti, specie quelli che fino ad ora i calci li hanno solo presi.

Stefano Zingoni
Presidente Fimmg

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