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Mercoledì 28 OTTOBRE 2015
Veneto. Al via a dicembre a Belluno 'Oltre il Cup'. Sperimentazione per evitare ai cittadini la fila agli sportelli

La sperimentazione prevede la possibilità per il paziente di prenotare direttamente dall’ambulatorio del proprio medico di famiglia le visite e gli esami necessari, senza più doversi recare personalmente agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione. L'assessore Coletto: “Una volta a regime garantirà circa 10 milioni di euro l’anno di economie”. 

“Il Progetto Oltre il Cup è un nuovo vanto dell’informatizzazione della sanità veneta a livello nazionale. Se, come sono certo, la sperimentazione che partirà a dicembre nell’Ulss 1 di Belluno avrà successo, lo allargheremo al più presto su tutto il territorio del Veneto”. Con queste parole l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, apre una nuova prospettiva per il futuro della sanità veneta, alla luce del Progetto, realizzato dal Consorzio per l’Informatizzazione delle Ullss venete Arsenàl.it, che prevede la possibilità per il paziente di prenotare direttamente dall’ambulatorio del proprio medico di famiglia le visite e gli esami necessari, senza più doversi recare personalmente agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione.

‘Oltre il Cup’ è una delle principali novità che vengono presentate a MED.it 2015, Fiera dell’Innovazione e delle Tecnologie Sanitarie, apertasi oggi alla Fiera di Vicenza. “Mentre a Roma tagliano con la mannaia anche i fondi per la digitalizzazione – aggiunge Coletto – nel Veneto ci crediamo e investiamo. Prima di tutto lo facciamo sui servizi al cittadino, ma anche guardando alle economie che la tecnologia consente di fare, che poi sono soldi in meno che escono dalle tasche della gente e risorse in più da investire in cure e ricerca”.

“Una volta a regìme – fa notare Coletto – ‘Oltre il Cup’ garantirà circa 10 milioni di euro l’anno di economie, che si aggiungeranno ai 19 milioni che si risparmiano già da tempo con la possibilità di scaricare i referti direttamente dal computer o dagli smartphone, e ai 3,3 milioni di minori costi che derivano dall’entrata a regime in tutto il territorio della ricetta digitale. Il conto è pari a 32,3 milioni l’anno di risparmi per l’amministrazione e di minori costi per la gente”.

“Il Veneto non vuole fare il primo della classe- conclude Coletto – ma se in tutta Italia l’informatizzazione fosse al livello del Veneto, calcolati gli abitanti assistiti per Regione, la sanità nazionale potrebbe risparmiare circa 400 milioni. Risparmi, non tagli. A buon intenditore poche parole”.
 

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