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01 NOVEMBRE 2015
Liguria. PMA, la Regione: “Centro Sarzana è eccellenza di cui tener conto”

La struttura è attualmente di I livello, ma l’obiettivo è “offrire nuove prestazioni per diventare di II livello e fermare così le fughe verso la Toscana che nel 2013 sono costate alle Liguria poco meno di 200 mila euro”. Un percorso “pienamente condiviso dalla Regione”, spiega la Giunta in una nota.

Vuole crescere il centro di procreazione medicalmente assistita dell'Ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Come emerso nel corso dell’incontro di ieri promosso all'ospedale, alla presenza dell’assessore alle infrastrutture Giacomo Gimpedrone. La struttura, che fa parte di quella ostetricia e ginecologia, è un centro di primo livello che assiste le coppie che vogliono una gravidanza e non ci riescono. Ma l’obiettivo è “offrire nuove prestazioni per diventare di secondo livello e fermare così le fughe verso la Toscana che nel 2013 sono costate alle Liguria poco meno di 200 mila euro, e dare un servizio ancora migliore alle famiglie del territorio. A fronte anche dei due centri di primo e secondo livello del'Ospedale Evangelico e il San Martino di Genova che trattano un numero inferiore di casi con liste di attesa molto lunghe”.

Un percorso “pienamente condiviso dalla Regione”, spiega la Giunta in una nota. "Il tema delle fughe – ha confermato l’assessore Giampedrone - è uno dei temi centrali sul quale la giunta Toti con l'assessore alla Sanità Sonia Viale sta lavorando intensamente, all'interno di una prossima riforma del sistema sanitario regionale. Il centro di Sarzana presenta risultati positivi in controtendenza, potrebbe diventare anche un centro di secondo livello ed essere un punto di riferimento per invertire la tendenza e le fughe nell'Asl 5 e non solo”.

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