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Mercoledì 04 NOVEMBRE 2015
I veterinari a congresso. Grasselli: “Inserire stabilmente giovani laureati non specializzati nei processi lavorativi delle Asl”

E' l'appello promosso dal segretario generale del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica. Si chiede che i Dipartimenti di Prevenzione diventino sede di formazione specialistica dei giovani veterinari di sanità pubblica e di attivare borse di studio e percorsi formativi specialistici remunerati da svolgere presso il Ssn. E poi al Governo: "Spesa sanitaria italiana sia in linea con Ue". LA RELAZIONE DI GRASSELLI

Difendere la conquista del Servizio Sanitario Nazionale è certamente un impegno che va rinnovato e per il quale anche la veterinaria pubblica manifesterà nelle prossime settimane con tutte le altre organizzazioni sindacali dei medici dirigenti e convenzionati che hanno indetto sciopero nazionale unitario per il prossimo 16 dicembre. E’ questo il messaggio che parte dal Congresso Nazionale del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica (SIVeMP) in corso a Roma.

Il primo fronte su cui non si può cedere, anche per i veterinari pubblici, è quello delle risorse e del finanziamento. Il Governo, sottolineano, sta ancora definanziando il Ssn in un momento storico in cui l’evasione fiscale vale 130 miliardi. E ricordano che la Corte dei conti anche quest’anno ha ribadito che ha raggiunto un livello “non compatibile con la nostra economia e con nessun sistema veramente democratico. La sanità pubblica pesa per il 75% in media sui bilanci regionali ed è il campo di scontro più duro delle spending review e dei tagli, sempre lineari, che si succederanno senza sosta. Nemmeno le Regioni intendono far finta di niente, tant’è che il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha espresso in modo inequivocabile il dissenso generale".
“Se come dice il Premier il paese sta avviandosi verso una crescita – afferma Aldo Grasselli, Segretario Generale del SIVeMP -, chiediamo un’inversione di rotta e che il rapporto tra PIL e spesa sanitaria italiana sia equivalente a quello medio dei Paesi dell’UE. In rapporto al Pil la spesa sanitaria italiana è più bassa di quella greca nonostante la crisi del paese ellenico. Nel 2013 i greci hanno investito in sanità, tra pubblico e privato, il 9,2% del loro Pil, l'Italia si è fermata all'8,8%, nulla in confronto con il 16,4% degli Stati Uniti”.

Contestualmente - secondo i veterinari di medicina pubblica riuniti in Congresso - si dovrà affrontare sul piano lavorativo una nuova fase di passaggio generazionale che si scontrerà con una progressiva riduzione degli spazi di agibilità della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Non ci si potrà sottrarre al cambiamento senza il quale ci sarà una inevitabile involuzione. “Ci troviamo di fronte ad un momento storico - sottolinea Grasselli - in cui si assiste ad un inesorabile invecchiamento del personale che non può andare in pensione a fronte della disoc-cupazione dei giovani Veterinari che non possono essere assunti dove servono a causa del blocco del turnover. Per noi non è eretico pensare di inserire stabilmente giovani veterinari non specializzati nei processi lavorativi delle Asl”
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Le richieste del Sindacato:
►Il Governo riveda il Fondo Sanitario e finanzi adeguatamente il rinnovo dei contratti
►Il Governo e le Regioni devono portare il finanziamento della Prevenzione almeno ai livelli di spesa degli altri paesi UE.
►Le Regioni devono dotarsi presso ogni assessorato un livello di governo della prevenzione in cui siano garantite le professionalità della veterinaria pubblica in sanità animale, Igiene zootecnica e Igiene degli alimenti di origine animale, Igiene urbana veterinaria.
►Le Asl devono rispettare i criteri organizzativi dei Dipartimenti di Prevenzione articolati nelle specifiche discipline mediche e veterinarie.
►I Dipartimenti di Prevenzione devono diventare sede di formazione specialistica dei giovani veterinari di sanità pubblica. A questo fine Ministero della Salute – Regioni – ASL – IZS devono definire una valida programmazione dei fabbisogni di unità lavorative veterinarie nelle tre distinte aree di specializzazione: sanità animale, igiene degli alimenti di origine animale, igiene degli allevamenti.

Il SIVeMP chiede inoltre:
►Di attivare borse di studio e percorsi formativi specialistici remunerati da svolgere presso il SSN in collaborazione tra i Ministeri Università e Salute, le Università, le ASL e gli IZS, al fine di generare una formazione sul campo da affiancare a quella didattica classica il cui titolo finale di specialista resti di competenza dell’Università
►Di garantire una riserva dei posti da mettere a concorso per l’incardinamento nella dirigenza veterinaria a favore di specialisti ambulatoriali in servizio e per chi si sarà specializzato con la formazione sul campo presso il SSN
►Di impedire che l’attuale deriva del Task Shifting trasferisca atti medici veterinari a professionalità non competenti
"La Veterinaria Pubblica - sottolinea il sindacato -  non è repressione episodica ma prevenzione, studio, ricerca e valutazione e gestione dei rischi, con rimozione delle cause di non conformità spesso in alleanza con allevatori ed imprenditori del settore agroalimentare leali e disposti al cambiamento".

Per questi motivi, in questo Congresso, i veterinari pubblici intendono avviare una riflessione, anche attraverso una tavola rotonda alla quale prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni della sanità e del pubblico impiego sul tema “Dirigenza Medica e Veterinaria - Nuovo modello cercasi”. Anche il Congresso SIVeMP darà il suo contributo sull’appropriatezza, ma questa volta si discuterà anche di appropriatezza organizzativa, sia delle strutture in cui i sanitari operano, sia dei processi lavorativi, delle autonomie e delle responsabilità professionali e dirigenziali.
 

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