quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 11 NOVEMBRE 2015
Torino. Toracoscopia video assistita: summit interregionale di esperti il 13 novembre 

L'incontro si svolgerà presso il Convitto Principessa Felicita di Savoia di Torino, dove si confronteranno gli Esperti di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Beneficiari della tecnica sono i pazienti affetti da tumore periferico del polmone, primitivo o secondario, non infiltrante la parete toracica, o da patologie benigne ma che richiedono l’asportazione di un intero lobo polmonare. 

Si deve agli Specialisti del San Giovanni Bosco, fra i primi ospedali in Piemonte ad aver adottato la VATS, nuova tecnica per l’asportazione mininvasiva di un intero lobo polmonare, l’organizzazione del primo convegno interregionale di formazione sulla toracoscopia video assistita, il 13 novembre prossimo, presso il Convitto Principessa Felicita di Savoia di Torino, dove si confronteranno gli Esperti di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Al San Giovanni Bosco, presso la Chirurgia Generale e d'Urgenza, diretta da Renzo Leli, sono state effettuate con successo 40 lobectomie con tecnica mini‐invasiva (VATS) dai chirurghi toracici Diego Fontana e Vittorio Della Beffa.

Gli Specialisti del San Giovanni Bosco si sono qualificati con uno stage in Danimarca, effettuato direttamente in sala operatoria con uno dei maggiori esperti europei del settore, Henrik J. Hansen di Copenhagen. La nuova tecnica utilizza nel torace lo stesso principio della laparoscopia nell’addome, con interventi eseguiti attraverso piccole incisioni, senza il divaricatore di parete e con l'uso di una telecamera.

“Con l’ausilio di una minitelecamera ad alta definizione si può eseguire la resezione di un intero lobo del polmone con un’incisione nel cavo ascellare di soli 5‐6 cm, oltre a soli due fori di 1,5 cm sulla parete toracica, contro l’incisione di ben 15‐20 centimetri, spesso associata a dolore intenso nel postoperatorio, del metodo tradizionale ‐ spiega Vittorio Della Beffa ‐ i vantaggi derivanti da questa tecnica chirurgica mininvasiva sono evidenti in termini di abbattimento del dolore post operatorio e snellimento dei tempi di ospedalizzazione, che passano dai 7‐10 giorni della chirurgia tradizionale a soli 3‐4 giorni”.

Beneficiari della tecnica sono i pazienti affetti da tumore periferico del polmone, primitivo o secondario, non infiltrante la parete toracica, o da patologie benigne ma che richiedono l’asportazione di un intero lobo polmonare. Secondo le stime dei chirurghi, l'80% dei tumori polmonari operabili, che giungono alla osservazione presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e che necessitano di un intervento chirurgico resettivo, possono essere trattati con questa tecnica mininvasiva. “Tutta la chirurgia, in generale, si sta evolvendo nella direzione della mininvasività, con riduzione del dolore postoperatorio; anche in chirurgia toracica, seppure con un certo ritardo, si sta percorrendo questa strada – conclude Diego Fontana ‐ la Video‐Assisted‐Thoracoscopic‐Surgery, e la VATS lobectomy in particolare, stanno guadagnando popolarità e vengono offerte ormai da quasi tutte le chirurgie toraciche d'Italia. Questo incontro vuole fare il punto sulla situazione di questa metodica nelle tre regioni del nord ovest, da sempre accomunate da interscambi culturali in campo medico”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA