quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 13 NOVEMBRE 2015
Etica in odontoiatria. Tra pubblico e privato, per una rinnovata relazione di fiducia con il paziente

Il paziente vuole e deve essere davvero al centro dell’attenzione. Noi odontoiatri dobbiamo abituarci a questo rapporto di dialogo e magari educarlo e indirizzarlo verso quegli obiettivi terapeutici più importanti per la sua persona. Il "contratto terapeutico" deve essere stilato in maniera realmente comprensibile per il paziente, affinché questi si senta partecipe del programma di trattamento.

Oggi più che mai l’odontoiatria sta prendendo coscienza che il tecnicismo imperante degli ultimi anni, da solo, non riesce a soddisfare le esigenze del pubblico. Fino a qualche anno fa si pensava che l’obiettivo dell’odontoiatra dovesse essere il miglior risultato per quella patologia, questo ha sviluppato la cultura della “terapia ideale”. Il contrasto con la realtà ha palesato che l’idealità dell’obiettivo è un fatto assolutamente relativo, ma che allo stesso tempo per tentare di raggiungerla il paziente sopporta dei costi economici, biologici e sociali a volte insostenibili. Biorn Zachrisson di Oslo, ortodontista famoso per i suoi eccellenti risultati sottoponeva i pazienti a cure ortodontiche di anni e anni: l’adolescente o il giovane uomo o donna di oggi mal sopportano terapie lunghe ed aggressive e sono più propensi per una semplificazione sia di mezzi che di tempi.
 
L’insoddisfazione che sentiamo in questi tempi è in parte legata alle difficoltà economiche, che costringono molte persone ad eludere le patologie odontoiatriche e nello stesso tempo alle difficoltà delle strutture odontoiatriche pubbliche e del privato a far fronte alle ingenti spese che una prestazione richiede. Il divario esistente tra le varie proposte terapeutiche, vuoi del privato, vuoi del pubblico, vuoi delle reti commerciali creano una gran diffidenza nelle persone.

Oggi deve farsi largo una nuova logica, il paziente vuole e deve essere dsvvero al centro dell’attenzione del curante e discutere con lui tra due, tre possibilità terapeutiche a disposizione. Noi odontoiatri dobbiamo abituarci a questo rapporto di dialogo con il paziente e magari educarlo e indirizzarlo verso quegli obiettivi terapeutici più importanti per la sua persona. Il "contratto terapeutico" deve essere stilato in maniera corretta e realmente comprensibile per il paziente, affinché questi si senta partecipe del programma di trattamento.

Il paziente di oggi è tornato a chiedere giustamente che l’odontoiatra in veste di operatore sanitario, accolga i suoi bisogni che non sono solo lenire il dolore, curare la carie, risolvere la mal occlusione: il paziente ha bisogno di un rapporto umano che può nascere solo da un’etica della professione, da un comportamento corretto ed accogliente.

Compito dell’odontoiatra quindi non è solo stare al passo con i tempi sul piano delle tecnologie, ma anche ricostituire quella fiducia smarrita con il paziente, renderlo soggetto attivo della terapia, ricordando però che l'etica non è soltanto bilanciare i costi economici con quanto viene proposto, ma anche bilanciare gli obiettivi con quanto viene richiesto.

Infatti, gli alti costi della gestione odontoiatrica portano necessariamente a una richiesta di corresponsione economica: il paziente può sopportare anche questo peso, ma solo quando sia realmente convinto e consapevole di quanto a lui viene fatto. L’assistenza odontoiatrica attuale purtroppo è lontana dalle esigenze e dalle reali possibilità del paziente, infatti, il divario creatosi tra paziente e clinico è cresciuto enormemente lasciando libero spazio alle logiche di mercato che senza troppi scrupoli "commerciano" salute, minacciando la dignità degli operatori e la salute stessa del paziente.

L’obiettivo a cui aspiriamo è creare un equilibrio e soprattutto un rinnovato dialogo tra paziente e clinico, tra pubblico e privato, chiedendo un aiuto anche alle aziende fornitrici che troppo spesso dimenticano che sono anche loro responsabile del deterioramento di questo rapporto. Lo scopo della Società di Odontoiatria di Comunità Italiana (SOCI) è quindi di promuovere un’odontoiatria di qualità nel rispetto della dignità del lavoro e del paziente, formando le nuove generazioni di specialisti alla pianificazione di diverse opzioni di trattamento atte alle risoluzione della patologia, ma con un occhio attento all’aspetto economico e senza mai perdere di vista l’Etica professionale.

Per tale motivo è stato promosso a Roma, il 13 novembre, presso il Policlinico A. Gemelli, un congresso per tutti gli studenti del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentale, gli Specializzandi in Ortodonzia e i Masterizzandi dell’Istituto di Odontoiatria dell' Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’egida della SOCI. Obiettivo del nostro congresso è stato di sensibilizzare il pubblico sugli aspetti etici della professione sia negli ambienti pubblici che privati.
 
Prof. Roberto Deli
Direttore Istituto di Clinica Odontoiatrica Università Cattolica di Roma e Presidente SOCI 

© RIPRODUZIONE RISERVATA