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15 NOVEMBRE 2015
Pay back farmaci e nuove norme per gestione delle imprese sanitarie. Il decreto in Gazzetta

Le misure sono contenute nel decreto cosiddetto “salva Regioni” che assicura l’accesso alla liquidità e atteso da tempo. Il pay back per gli anni 2013 e 2014 era bloccato da diverse sentenze del Tar. In tutto stiamo parlando di circa 933 milioni di euro di cui le Regioni potranno iscrivere in bilancio il 90%. IL DECRETO

La necessità e urgenza di assicurare il ripianamento dell'eccesso di spesa sanitaria attraverso la restituzione dello stesso da parte delle aziende farmaceutiche in modo da assicurare al Servizio sanitario nazionale entrate che realizzino l'equilibrio di finanza pubblica e la necessità e urgenza di individuare misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio di imprese esercenti attività sanitaria per conto del SSN.
 
Sono queste le due motivazioni alla base della decisione di inserire nel decreto “Salva Regioni” due articoli che riguardano in particolare la messa a punto di misure per assicurare il pay back farmaceutico “nelle more della conclusione, da parte dell'Agenzia italiana del farmaco delle procedure di ripiano dell'eventuale sfondamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera per gli anni 2013 e 2014” (per un totale di 933 milioni di euro) e dall’altra per determinare “Misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio di imprese esercenti attività sanitaria per il SSN”.
 
In particolare per quanto riguarda il pay back, il decreto prevede la possibilità per le Regioni, nelle more dei nuovi provvedimenti Aifa, di iscrivere nei bilanci 2015 il 90% delle somme a carico delle aziende farmaceutiche che non sono state ancora versate dopo la sentenza del Tar Lazio del 25 marzo 2015 che ha annullatto la determinazione Aifa del 30 ottobre 2014 relativa al ripiano dell'anno 2013. Sentenza che, di fatto, ha bloccato l'Aifa nella determinazione del ripiano 2014 dando luogo a un blocco totale del pay back per il biennio.

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