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Giovedì 19 NOVEMBRE 2015
Autismo. Tre eventi in Abruzzo per insegnare a maestre, famiglie e operatori sanitari a cogliere i primi sintomi

Appuntamento a Teramo il 20 novembre e a Pescara e Chieti il 31 novembre per l’incontro formativo promosso nell’ambito del progetto “Otto passi avanti per l’Abruzzo” coordinato dall’associazione “Autismo Abruzzo onlus. All’evento già tenutosi a L’Aquila lo scorso 24 ottobre hanno partecipato 230 persone.

Aiutare gli operatori sanitari e scolastici a individuare al più presto i primi segni dell'autismo nei bambini per mettersi in rete tra loro e impostare subito una terapia che dia i migliori risultati a lungo termine. È questo l'obiettivo dell'iniziativa "Otto passi avanti per l'Abruzzo", il progetto formativo coordinato dall’associazione “Autismo Abruzzo onlus” che, dopo l’appuntamento dello scorso 24 ottobre a L’Aquila, promuoverà tre nuovi eventi a Teramo il 20 novembre e a Pescara e Chieti per coinvolgere insegnanti, famiglie e operatori in attività di formazione dedicate ai campanelli di allarme tipici dei disturbi del cosiddetto “spettro autistico”. Insieme a interventi, suggerimenti e attività interattive su come riconoscere l’autismo, sarà proiettato il film “Otto passi avanti”, realizzato da Selene e Sabina Colombo.

A promuove il progetto insieme all’Associazione ci sono le Asl, l’assessorato regionale alla Programmazione sanitaria, il Centro di riferimento regionale per l’autismo, l’Istituto superiore di Sanità, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Ufficio scolastico regionale e i Comuni capoluogo. All’evento già tenutosi all’Aquila hanno partecipato 230 persone.

“Le ricerche svolte a livello internazionale – spiega in una nota il professor Francesco Chiarelli, direttore della Clinica Pediatrica di Chieti che supporta l’iniziativa - hanno documentato che la diagnosi precoce di autismo nei bambini consente di impostare una terapia tempestiva, associata alla possibilità di un migliore risultato a lungo termine per questi bambini. L’evento ha l'obiettivo di sensibilizzare operatori sanitari e scolastici a pensare all'autismo quando il bambino ne manifesta i primi segni, di difficile individuazione per chi non li conosce”.

Una volta fatta la diagnosi, secondo Chiarelli, un altro aspetto importante è che “il bambino e la famiglia abbiano punti di riferimento sul territorio e a livello regionale: studi internazionali documentano che anche questo aspetto è associato a migliori risultati sul lungo termine”.

“L'associazionismo laico, nell'esempio di Autismo Abruzzo Onlus - sottolinea il direttore della Clinica Pediatrica - è certamente «di stimolo alle istituzioni per fare in modo che, anche in Abruzzo, si crei una solida tradizione culturale su questo importante problema dell'età evolutiva per migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie”.

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