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Giovedì 19 NOVEMBRE 2015
Riforma Sanità, Maroni: “Previsti risparmi per 400 milioni all’anno”

Le risorse risparmiate saranno reinvestire in sanità, “rivolgendo particolare attenzione ad un abbassamento del costo dei ticket sanitari, delle rette per gli anziani ospiti delle residenze sanitarie e dell'edilizia”. “La Lombardia - ha detto Maroni - non ha bisogno di tagliare, perché a differenza di altre Regione, noi abbiamo deficit zero”.

"Grazie alla riforma sanitaria lombarda entrata in vigore quest'estate, avremo un risparmio di circa 400 milioni di euro l'anno da reinvestire nello stesso campo, rivolgendo particolare attenzione ad un abbassamento del costo dei ticket sanitari, delle rette per gli anziani ospiti delle residenze sanitarie e dell'edilizia. Sbaglia chi pensa che la nuova legge sia stata fatta solo per risparmiare”. Lo ha affermato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo ieri ad un incontro con i dirigenti dell'Asl pavese.

La Lombardia, ha ricordato il Governatore, "non ha bisogno di tagliare, perché a differenza di altre Regione, noi abbiamo deficit zero. Questo - ha sottolineato - vuole dire che potremo reinvestire tutti i risparmi che otterremo con la riforma nel sistema stesso, migliorando ulteriormente la nostra eccellenza in materia sociosanitaria".

Tra i punti salienti della riforma, Maroni ha citato il “riequilibrio dell'asse di cura ospedale-territorio in una logica di valorizzazione di entrambi i sistemi e di continuità assistenziale; la reale integrazione tra sanitario e sociosanitario nella presa in carico della persona; la messa a sistema di soluzioni per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale delle cronicità e delle fragilità, la sSeparazione delle funzioni (programmazione, erogazione, controllo), il superamento della frammentazione dell'organizzazione territoriale, la incentivazione all'attività di ricerca, il mantenimento e sviluppo delle eccellenze ospedaliere in sinergia il territorio".
 
“Il nostro modello di evoluzione del sistema sociosanitario - sottolinea Maroni in una nota che fa il punto sull’incontro a Pavia - ha già ricevuto un importante riconoscimento da parte del Governo. Il ministro della Salute, ci ha fatto notare che i contenuti della nostra legge, dal punto di vista organizzativo, contrastano con il sistema sanitario nazionale. Invece di impugnare la nostra riforma di fronte alla Corte costituzionale, però, riconoscendo quanto sia avanzata e innovativa, ha deciso di considerarla una sperimentazione, che poi sarà valutata da una commissione paritetica. Se nei prossimi tre anni saranno raggiunti gli obiettivi prefissati, il ministro si è impegnata a estendere il modello lombardo a quello nazionale. Vedere una legge lombarda che cambia una legge nazionale, è una sfida alla quale non possiamo e vogliamo sottrarci".

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