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Venerdì 20 NOVEMBRE 2015
Lombardia. Maroni: “Accordo sempre più stretto con la Liguria pensando a cittadini”

“È interesse comune condividere le nostre eccellenze per migliorare i servizi abbassando i costi” ha detto il Governatore ricordando la collaborazione con il Gaslini di Genova: “Con la nostra riforma del sistema sociosanitario stiamo creando un importante polo pediatrico a Milano con il Buzzi e altre strutture”

“Non vogliamo imporre un ‘modello’, ma mettiamo a disposizione le nostre buone pratiche. L’obiettivo che abbiamo con la Regione Liguria, è quello di creare un’area omogenea per curare al meglio i cittadini”.
 
È quanto ha detto il presidente della Regione Lombardia, oggi a Genova insieme al presidente e vicepresidente della Liguria, Giovanni Toti e Sonia Viale, per la prosecuzione della collaborazione fra le due Regioni in materia sanitaria. “È interesse comune – ha osservato – condividere le nostre eccellenze al fine di migliorare i servizi abbassando i costi”.
 
Accordo con il Gaslini. Un esempio della collaborazione concreta tra le due regioni è l’accordo di collaborazione già in essere con l’ospedale Gaslini di Genova, che oggi Maroni ha visitato. “Con la nostra riforma del sistema sociosanitario – ha sottolineato – stiamo creando un importante polo pediatrico a Milano con il Buzzi e altre strutture, e questa collaborazione con il Gaslini, che in materia pediatrica è  un punto di riferimento in Italia e in Europa, è certamente importante per entrambe le Regioni”.
 
Costi standard. Il governatore è poi intervenuto sui costi standard puntando il dito verso il premier Renzi.
“L’errore grave commesso da Renzi – ha aggiunto –  è non aver rispettato l’impegno che aveva preso di introdurre i costi standard nella Sanità. Questo avrebbe portato grandi risparmi per lo Stato e soprattutto l’introduzione di un sistema premiante per chi ha i conti in ordine. Invece, ha fatto ancora tagli lineari basati su due criteri: il Pil e la popolazione. Cioè le Regioni che investono, saranno quelle più penalizzate, ossia Lombardia e Liguria. Sono criteri assurdi, che puniscono le Regioni più virtuose”.

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