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Martedì 24 NOVEMBRE 2015
Orario di lavoro. A Trento mancano 200 infermieri e 75 medici. Ipasvi: “Aumentare gli organici riducendo gli sprechi”

Il Collegio provinciale degli Infermieri inteviene alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni europee. “Il focus centrale del problema è la qualità e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate al cittadino". Da qui l’appello per “valorizzare e sostenere il patrimonio umano” incidendo, invece, sugli “sprechi”.

Il Collegio provinciale di Trento degli infermieri Ipasvi interviene alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge sui turni di lavoro sottolineando come in Trentino, “in base alle stime e stante l‘attuale dotazione di personale e senza una modifica degli orari in essere, per garantire l’operatività dei servizi h24, dovrebbero essere assunti circa 200 infermieri e 75 medici”. "Nel caso si optasse per questo aumento di organico, il bilancio provinciale destinato alla Sanità dovrebbe essere profondamente rivisto".  

Gli infermieri mettono però in guardia dai tagli lineare. “Il focus centrale del problema è la qualità e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate al
cittadino". "Sicurezza e qualità - prosegue l"Ipasvi - possono essere garantite solamente attraverso una rivisitazione complessiva della spesa pubblica e dei risultati raggiunti, definiti in termini di salute (riduzione degli incidenti e degli errori, appropriatezza delle attività assistenziali, riduzione delle morti evitabili)”. Per l’Ipasvi, dunque, “è indispensabile ripensare alle modalità di riduzione della spesa”. Ma “invece dei tagli lineari, nel mirino devono finire gli sprechi, puntando sulla capacità di innovare, valorizzare e sostenere il patrimonio umano presente sul nostro territorio".  

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