quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 25 NOVEMBRE 2015
Responsabilità professionale. Cic: “Bene il ddl ma non vogliamo una legge 'salva medici'”. E sulla medicina difensiva: “Fenomeno ormai radicato in pratica medica”

Così il Collegio italiano dei chirurghi commenta il testo del disegno di legge approvato la scorsa settimana dalla commissione Affari Sociali della Camera. Il presidente, Luigi Presenti, pur promuovendo il provvedimento, punta i riflettori su alcuni punti oscuri: "Penso all’obbligo assicurativo, al diritto di rivalsa, all’obbligo per il cittadino di rivolgersi alla struttura e non al medico dipendente, alla responsabilità per colpa lieve in sede civile".

“Il Collegio Italiano dei Chirurghi (Cic), esprime apprezzamento per il Ddl sul rischio professionale appena licenziato in sede deliberante dalla Commissione Igiene e Sanità della Camera. Da tempo sollecitavamo un testo unico in cui venisse riconosciuto il doppio binario della responsabilità, extra contrattuale per i medici e contrattuale per gli enti; che definisse meglio la responsabilità penale del medico anche a seguito della Legge Balduzzi; che affrontasse l’importante tema della rivalsa; che chiarisse i rapporti assicurativi. I chirurghi sperano che venga affrontato in sede civile anche il problema del tetto ai risarcimenti con il ricorso a tabelle ben definite, così da arrivare ad un contenimento dei premi assicurativi sinora insostenibili”. Lo dichiara il past-president del Cic Nicola Surico.

“Una legge è buona se tutela l’interesse supremo della collettività e se è espressione della civiltà giuridica del Paese. Apprezziamo la conclusione dell’iter in commissione, ma siamo attenti ai numerosi rilievi critici emersi da più parti. Non vogliamo una legge 'salva-medici', ma una legge che regoli in modo rigoroso i rapporti all’interno del Sistema sanitario". Gli fa eco il presidente del Cic Luigi Presenti.
 
"Il cittadino deve sentirsi tutelato, il medico deve lavorare con serenità, i rapporti all’interno delle strutture sanitarie devono essere armonici e finalizzati a garantire il bene primario della salute. Il testo del Ddl cerca di mettere ordine, ma restano alcuni punti oscuri: penso all’obbligo assicurativo, al diritto di rivalsa, all’obbligo per il cittadino di rivolgersi alla struttura e non al medico dipendente, alla responsabilità per colpa lieve in sede civile. Personalmente non mi aspetto che questo Ddl porterà, una volta approvato, ad un vero contenimento della medicina difensiva, fenomeno radicato ormai nella pratica medica anche nelle nuove generazioni, e che richiede interventi diversi. Solo con una forte riqualificazione dell’attività professionale si potrà restaurare quel rapporto di fiducia medico – paziente alla base dell’atto medico così come ora definito”, conclude Presenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA