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Venerdì 07 MAGGIO 2010
Contro il cancro l’UE punta sulla prevenzione

Con una risoluzione approvata ieri in sessione plenaria il Parlamento europeo chiede alla Commissione e agli Stati membri un maggiore sforzo contro i tumori. Servono maggiori risorse per prevenzione, informazione e accesso alle cure

Sono circa tre milioni ogni anno i nuovi casi di cancro in Europa, 1,7 milioni le morti. Un terzo di essi sono considerati prevenibili.È a partire da questi dati che il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione sul piano d'azione per la lotta contro il cancro.
Nella relazione, i deputati hanno accolto con favore la proposta della Commissione di creare un Partenariato europeo contro il cancro per il periodo 2009-2013 al fine di sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a contrastare la malattia. Hanno inoltre invitato i Paesi dell’UE a elaborare al più presto piani oncologici integrati, essenziali per raggiungere l'ambizioso obiettivo a lungo termine del partenariato di ridurre del 15% il carico delle malattie neoplastiche entro il 2020.Diversi gli aspetti presi in considerazione dalla risoluzione: innanzitutto la constatazione che la prevenzione è la risposta economicamente più vantaggiosa. Da ciò l’invito alla Commissione a promuovere con ogni mezzo possibile il principio di prevenzione e a incoraggiare gli Stati membri a investire maggiori risorse.
Attenzione agli stili di vita, innanzitutto. E agli screening. Entrambi promossi attraverso un’informazione capillare e corretta, rivolta sia al grande pubblico sia a tutti i prestatori di servizi di assistenza sanitaria.
La risoluzione sollecita inoltre la Commissione e il Consiglio a prendere in considerazione l’avvio di ulteriori azioni volte a garantire un ambiente che migliori la salute. E il rafforzamento e il sostegno alla ricerca sulla prevenzione del cancro, sia quella sugli effetti delle sostanze chimiche nocive e degli inquinanti ambientali, sia quella sulla nutrizione, gli stili di vita e i fattori genetici.
Infine i deputati incoraggiano la Commissione e gli Stati membri a garantire in tutti i paesi dell’UE la disponibilità uniforme dei farmaci anti-cancro, senza dimenticare i tumori rari e meno comuni e prestando la massima attenzione al rischio che i nuovi farmaci antitumorali “mirati” recentemente immessi sul mercato non siano un catalizzatore di nuove diseguaglianze.
Antonino Michienzi 

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