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Venerdì 27 NOVEMBRE 2015
Mobilitazione medici. Testa (Snami): “Saremo in piazza rivendicando le nostre peculiarità”

Il sindacato autonomo conferma la presenza alla manifestazione del 28 novembre e allo sciopero del 16 dicembre. La legge Balduzzi viene definita “legge porcheria” dal presidente dello Snami che afferma di “vivere congiuntamente con altre forze sindacali un momento particolare in cui la sanità pubblica sta vivendo un attacco senza precedenti e rivendicare a gran voce le proprie particolari convinzioni”

“Non c'è contrasto - sottolinea Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami  - nel vivere congiuntamente con altre forze sindacali un momento particolare in cui la sanità pubblica sta vivendo un attacco senza precedenti e rivendicare a gran voce le proprie particolari convinzioni. Per quelle idee e non per altre noi manifesteremo domani, 28 novembre, e sciopereremo il 16 dicembre, consci che altri lo faranno al nostro fianco, protagonisti di percorsi magari in parte in antitesi ai nostri. Per noi la Balduzzi continua ad essere una “legge porcheria” che la stragrande parte dei medici, in maniera bulgara in un sondaggio, ha impietosamente stroncato, mentre altri ancora si vantano di averla ispirata e aspettano come un miracolo  la sua applicazione. Incuranti che tagli degli emolumenti, intruppamenti forzati e distruzione dell'attuale assetto delle cure territoriali non si possono sostenere a meno che non si  viva in un altro pianeta e  si frequenti una professione medica “salottiera” e virtuale, rovescio della medaglia di quella professione quotidiana  che vive la maggior parte di noi “in trincea” tutti i giorni. Allora in piazza numerosi”.
“Contro chi considera e gestisce la sanità come un puro costo - conclude Testa - riducendo i livelli di assistenza ed accesso alle cure soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, ma consci ed ancor più sostenitori che la riforma delle cure primarie debba essere non a costo zero o con oneri economici a carico dei Medici e che torneremo sulle barricate, anche  da soli, per contrastare i presunti cambiamenti di chi, per pura convenienza, vorrebbe far virare il rapporto medico-paziente verso un rapporto struttura-paziente”.

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