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Venerdì 27 NOVEMBRE 2015
FVG. Telesca: “Nel 2016 il Piano sociale regionale”

L’assessore lo ha annunciato nel corso di un incontro con una delegazione dei rappresentanti del Forum del Terzo Settore. Il Piano sarà il risultato di un “iter per fasi successive coinvolgendo il Terzo Settore, comprendente le istituzioni non profit, le cooperative sociali, le organizzazioni del Volontariato, le associazioni di Promozione sociale, le fondazioni e altri ancora”.

La predisposizione del Piano sociale regionale previsto dalla legge regionale 6 del marzo 2006 all'articolo 23 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale), finora mai venuto alla luce, è stata al centro dell'incontro dell'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca con una delegazione dei rappresentanti del Forum del Terzo Settore guidata dal portavoce Franco Bagnarol. E l'assessore Telesca si è impegnata a sviluppare nel corso del 2016 un percorso partecipato di costruzione del Documento di programmazione sociale pluriennale.

A riferirlo è una nota della Regione in cui si spiega che il Piano sarà il risultato di “un iter per fasi successive coinvolgendo il Terzo Settore, comprendente le istituzioni non profit, le cooperative sociali, le organizzazioni del Volontariato, le associazioni di Promozione sociale e le fondazioni.
Tale coinvolgimento, peraltro, riguarderà anche i Comuni, i Servizi sociali e i loro operatori e altri portatori di interesse, quali le Organizzazioni Sindacali (OOSS) e la Consulta regionale delle Associazioni di persone disabili e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia. Si è convenuto di valorizzare l'esperienza dei Piani Di Zona (PDZ) 2013-2015 e che da qui, ovvero dal territorio, occorre partire operando una lettura dei bisogni”.

Nella riunione è stato anche osservato come nell'anno in corso siano stati adottati dalla Regione numerosi interventi qualificanti, come la nuova Misura di contrasto alla povertà e il Programma di Promozione dell'invecchiamento attivo: “E’ tuttavia necessario uno strumento di pianificazione sociale con una visione più ampia, in grado di abbracciare l'insieme delle Politiche sociali che richiedono integrazioni trasversali, come lavoro, casa, immigrazione, ecc”, riferisce la nota di fine confronto. Che conclude spiegando che lLa direzione centrale Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia si farà carico di predisporre, all'inizio del 2016, un proprio documento di orientamento, delle Linee guida per il Piano sociale regionale, utili ad aprire il confronto e la discussione. Un dibattito, è stato osservato, che dovrà svilupparsi con focus group e momenti di condivisione territoriali, per giungere progressivamente, con un confronto fra tutti gli attori, a una proposta di Piano da sottoporre al percorso istituzionale.

"In ultima analisi - ha detto  l'assessore Telesca - abbiamo condiviso il metodo della concertazione con tutti i soggetti interessati e un'ipotesi di percorso da sviluppare insieme, nonché l'esigenza di costruirlo dal basso con tutte le risorse del territorio".

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