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Giovedì 03 DICEMBRE 2015
Disabilità. M5S: “Emendamento Di Vita a Stabilità è occasione per assicurare investimenti”

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, i deputati del Movimento in commissione Affari Sociali sottolineano che “l'approvazione dell'emendamento garantirebbe l'istituzione di un Fondo da 80 milioni all’anno". Risorse che, a partire dal 2016, “consentirebbero di affrontare concretamente il contrasto delle situazioni segreganti e delle sistemazioni non rispondenti alle scelte o alla volontà delle persone”. 

“In questa giornata, dedicata ai moltissimi nostri concittadini, familiari, amici, con disabilità, purtroppo il nostro primo pensiero va a quel Programma di azione biennale per le persone con disabilità che, adottato dal Governo il 27 settembre del 2013, ad oggi è ancora lettera morta. Due anni trascorsi senza che i nostri governanti abbiano mosso un dito. Al di là di belle parole e di un fiume di retorica, abbiamo assistito a un proliferare di buoni propositi ai quali non è però seguito l'elemento essenziale per tradurli in azioni: fondi”. Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali nella Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

“Se solo ci fosse la volontà politica – sottolineano - azioni concrete potrebbero essere compiute già ora. In questi giorni il Parlamento sta affrontando la legge di Stabilità: ci auguriamo davvero che questa volta, e per una volta, governo e maggioranza approvino qualcuna delle misure che stiamo proponendo in favore delle persone disabili”.

In particolare, con l'emendamento Di Vita i deputati del Movimento chiedono che il ministero dell'Economia e delle Finanze istituisca un fondo di 80 milioni all’anno che, a partire dal 2016, preveda interventi diretti alla implementazione della Linea di intervento 3 del Programma di azione biennale: 'Politiche, servizi e modelliorganizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società'.

“Già l'approvazione di questa misura – garantiscono - rappresenterebbe un grande passo in avanti rispetto alla situazione attuale, dal momento che consentirebbe di affrontare concretamente due questioni che toccano direttamente la vita dei disabili: contrasto delle situazioni segreganti e delle sistemazioni non rispondenti alle scelte o alla volontà delle persone e verifica del fatto che i servizi e le strutture sociali siano effettivamente messe a disposizione delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni”.
 

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