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Venerdì 04 DICEMBRE 2015
Ogni anno in Italia 400 morti per annegamento. De Filippo: “Serve una nuova norma nazionale per sorveglianza spiagge e soccorsi”

In un convegno organizzato dalla Società Nazionale di Salvamento il Sottosegretario alla Salute ha indicato la rotta su cui lavorare per affrontare il fenomeno. Tra le ipotesi una norma nazionale (o anche meglio europea) su sorveglianza spiagge e organizzazione del soccorso territoriale.

“I 400 annegamenti l’anno per l’Italia (vedi anche dossier dell'Iss) rappresentano un carico di eventi, costante ormai da molti anni, molto elevato per il nostro paese, considerando che riguardano in particolare i bambini e giovani e che si possono prevenire. Dobbiamo intervenire per ridurli, come fortemente richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dobbiamo impostare una strategia complessiva che raccolga, integri e ampli le iniziative già in atto, come quelle della Società Nazionale di Salvamento e dell’Istituto Superiore di Sanità, coinvolgendo gli attori istituzionali interessati. Il Ministero della Salute svolgerà in pieno la sua parte”. A dichiararlo il Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo nel corso del convegno nazionale organizzato dalla Società Nazionale di Salvamento dal titolo “I rischi da sommersione e annegamento - il mondo della balneazione - come affrontarlo” tenutosi  ieri presso l’auditorium del Ministero della Salute.

“La strategia - continua  De Filippo - dovrà essere messa a punto grazie ad una approfondita conoscenza scientifica delle problematiche ed in particolare delle circostanze nelle quali si verificano gli incidenti, grazie alla quale possono essere individuate la azioni più efficaci di intervento, contenimento, prevenzione. Tra i compiti da assumere potrebbe essere considerata l’opportunità di una norma nazionale (forse europea) su questa problematica che comprende gli aspetti della sorveglianze delle spiagge, dell’organizzazione del soccorso a livello territoriale e in generale di prevenzione”.

“Ma più in generale - conclude il Sottosegretario alla Salute - dobbiamo concorrere a costruire la cultura della sicurezza nelle acque di balneazione del nostro paese per la quale c’è già una proposta presentata dall’istituto Superiore di Sanità e della Società Nazionale di Salvamento, come azione centrale, che il Ministero sta valutando per un possibile primo finanziamento”.

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