quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 14 DICEMBRE 2015
La crisi degli ospedali religiosi. Papa Francesco istituisce una Commissione speciale per riformare la sanità cattolica

Sarà composta dal Presidente e da 6 esperti nelle discipline sanitarie, immobiliari, gestionali, economico/amministrative, finanziarie. Dovrà valutare la sostenibilità delle strutture, proporre risoluzioni delle situazioni di crisi e nuovi modelli in grado di “attuare il carisma originario nel contesto attuale”

Papa Francesco avvia una riforma radicale dell’intera sanità cattolica e “commissaria” gli ospedali in difficoltà. Un settore questo che, in alcuni Paesi come l’Italia, per discutibili gestioni economiche, sta procurando molte preoccupazioni alla Santa Sede.
 
In passato c’era stato un tentativo non riuscito di papa Benedetto XVI. Francesco invece oggi affronta per la prima volta il problema in maniera radicale, avviando una vera e propria riforma e non solo delle iniziative di carattere economico per sanare situazioni specifiche.
 
Il papa ha affidato la gestione delle iniziative al Segretario di stato cardinale Pietro Parolin, che avrà ampi poteri di intervento per il recupero delle strutture in crisi non solo economica e ma anche di identità, per riportarle all’originario “carisma dei fondatori”, ai principi che hanno motivato la loro istituzione, ovvero all’umanizzazione delle cure e alla gestione economica ispirata alla dottrina sociale della Chiesa.
 
Per perseguire questi obiettivi il cardinale Parolin sarà supportato da una commissione composta da sette membri, presidente compreso, ancora da definire, esperti nelle discipline sanitarie, immobiliari, gestionali, economico-amministrative e finanziarie, le cui linee operative sono state stabilite in un documento straordinario (chiamato “rescritto”) pubblicato ieri, 13 dicembre 2015, su “L’Osservatore Romano”.
 
Questa Commissione avrà non solo ampi poteri di “azione giuridica e finanziaria” su tutte le strutture sanitarie che si rifanno alla Chiesa, ma elaborerà anche uno “studio” sulla “sostenibilità” della sanità cattolica e definire “una possibile strategia operativa di lungo periodo anche in rapporto ai principi della dottrina sociale della Chiesa”.
 
Alla Commissione per questo specifico problema viene chiesto di elaborare una proposta “di nuovi modelli operativi” delle strutture sanitarie, “in grado di attuare il carisma originario nel contesto attuale”.
 
Papa Francesco con questa iniziativa intende riportare al centro di tutta la sanità cattolica, e non solo del volontariato, la persona sofferente, il malato a cui il personale sanitario delle strutture deve erogare le prestazioni con mota attenzione e secondo i principi di umanizzazione, in un contesto economico non di profitto ma ispirato ai principi della dottrina sociale della Chiesa.
 
Proprio per questi motivi, lo studio sulla sostenibilità del “sistema sanitario” cattolico dovrà essere elaborato dalla Commissione tenendo presente “presupposti, caratteristiche, vincoli, modalità operative/gestionali, attualità degli obiettivi del sistema sanitario”, senza essere comunque trascurata o messa in secondo piano per ogni struttura la “fedeltà alla propria natura, alla propria missione e al proprio carisma”.
 
La Commissione ha anche il compito di avanzare proposte “per la risoluzione delle situazioni di crisi”, “attivando tutte le risorse possibili” in collaborazione con i responsabili delle strutture interessate.
 
Infine il rescritto stabilisce che la Commissione rilascia alle Congregazioni della Curia romana, da cui le strutture dipendono, “il consenso necessario, vincolante per la concessione delle autorizzazioni canoniche in ordine alla dismissione o riorganizzazione delle attività e/o degli immobili relativi al settore sanitario”.
 
Anselmo Terminelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA