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Lunedì 14 DICEMBRE 2015
La Fnomceo accanto ai medici in sciopero. “Una protesta per e non contro le persone”

“Gli Stati Generali dei Medici e degli Odontoiatri del 21 ottobre e la Manifestazione del 28 novembre non hanno sortito alcuna risposta da parte delle Istituzioni”. Messi a punto anche alcuni emendamenti al ddl sulla responsabilità professionale. Tra questi la “non responsabilità” dello psichiatra per eventuali reati operati dai pazienti in cura.

La Fnomceo è vicina ai Medici e agli Odontoiatri che aderiscono allo sciopero del 16 dicembre”. Lo sottolinea una nota della Federazione all’indomani del Consiglio Nazionale che, l’11 e 12 dicembre scorsi, ha visto riuniti a Roma i presidenti degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri d’Italia.
 
“Gli Stati Generali dei Medici e degli Odontoiatri del 21 ottobre e la Manifestazione del 28 novembre non hanno sortito alcuna risposta da parte delle Istituzioni”, ha detto la presidente della Federazione, Roberta Chersevani, (leggi la relazione integrale al Consiglio nazionale). 
 
 “I medici scioperano per e non contro le persone– ha continuato Chersevani -. L’obiettivo è quello di sottolineare il concreto rischio che nei prossimi anni, in assenza di un progetto di respiro nazionale sulla sanità, sia vanificato il diritto costituzionale alla tutela della salute”.
 
Il Consiglio Nazionale della Fnomceo ha poi convenuto su alcuni emendamenti al Testo Unificato sulla Responsabilità Professionale, e li ha fatti pervenire al relatore Federico Gelli.
 
Sono state inoltre approvate due mozioni. La prima perora l’inserimento, sempre nel Testo Unificato sulla Responsabilità Professionale, della previsione che il medico psichiatra non sia responsabile, in sede penale, degli atti penalmente rilevanti compiuti dal suo paziente. Una richiesta che segue alla accusa di omicidio colposo rivolta dalla Procura di Pistoia a un medico psichiatra, dopo che un suo paziente aveva ucciso un compagno di stanza nella casa famiglia dove era ricoverato.
 
La seconda richiede - e ciò, si legge nella nota, “per scongiurare il ripetersi di vicende simili al caso Stamina” - che l’assegnazione di fondi pubblici alla ricerca scientifica debba sempre avvenire attraverso bandi e concorsi pubblici, che individuino i migliori tra tutti i progetti presentati.

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