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Mercoledì 16 DICEMBRE 2015
Nella ASL Roma A e nella ASL Roma E ospedali a misura di donna

Nell'ambito del Programma “Bollini Rosa”,  il riconoscimento di Onda alle strutture maggiormente impegnate nei confronti della donna, l’Ospedale Santo Spirito e l’Ospedale San Filippo Neri della ASL Roma E hanno ottenuto 2 bollini rosa, così come il Centro Tutela Salute della Donna e del Bambino S. Anna della ASL Roma A. Soddisfatto il Direttore Generale della ASL Roma E e Commissario Straordinario della ASL Roma A Angelo Tanese

Si è conclusa la nuova edizione del Bando biennale del Programma “Bollini Rosa”, il riconoscimento che l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, dal 2007 attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile. Per il biennio 2016-2017 sono 249 gli ospedali premiati.

L’Ospedale Santo Spirito e l’Ospedale San Filippo Neri della ASL Roma E hanno ottenuto 2 bollini rosa, così come il Centro Tutela Salute della Donna e del Bambino S. Anna della ASL Roma A.

“Questo è un importante riconoscimento - commenta Angelo Tanese, Direttore Generale della ASL Roma E e Commissario Straordinario della ASL Roma A - per i professionisti della ASL Roma E e della ASL Roma A che ogni giorno cercano di rispondere al meglio ai bisogni delle donne che si rivolgono alla sanità regionale. Basti pensare alle centinaia di donne che hanno partecipato alla campagna Ottobre Rosa, e che al Santo Spirito è stata portata avanti anche a novembre e a dicembre con oltre 500 donne sottoposte a visita e ad esami diagnostici (ecografia, mammografia, biopsia) con una media giornaliera di 100 mammografie, o al Centro Sant’Anna che è l’unica struttura pubblica del Lazio ad effettuare diagnosi genetica preimpianto (PGD) una procedura, complementare alle tecniche di diagnosi prenatale, che permette di identificare la presenza di malattie genetiche o di alterazioni cromosomiche in embrioni in fasi molto precoci di sviluppo, generati in vitro da coppie a elevato rischio riproduttivo, prima del loro impianto in utero, permettendo di evitare aborti terapeutici”.

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