quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 21 DICEMBRE 2015
Valle D’Aosta. Tumori femminili, approvate le nuove linee guida del programma di screening

Il test HPV DNA sostituirà il pap test come test primario per il carcinoma della cervice uterina nelle donne con più di 30 anni. Per il carcinoma della mammella il programma si estende alle fasce di età 45-49 anni, con periodicità annuale, e 70-74 anni, con periodicità biennale.

Approvate ieri dalla Giunta regionale le nuove disposizioni sugli screenings rivolti alle donne finalizzati alla diagnosi precoce del carcinoma della mammella e della cervice uterina. Ad annunciarlo è una nota della Regione, in cui l’assessore alla Salute, Antonio Fosson, sottolinea, in particolare, come “la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina, il cui approccio clinico-diagnostico attuale, che ha sempre previsto il pap test come test primario, sarà sostituito dal nuovo test ‘HPV DNA’, attraverso un semplice prelievo di cellule a cui farà seguito una particolare ricerca genetica”.

Lo screening, spiega ancora la nota, si rivolge a donne di età dai 30 ai 64 anni, con intervalli quinquennali tra “round di screening”. “Le evidenze scientifiche internazionali dimostrano che uno screening con test clinicamente validato per il DNA di HPV oncogeni, effettuato ogni 5 anni, è più efficace dello screening basato sulla citologia, effettuato ogni tre anni, ed assicura una maggiore protezione e sicurezza delle donne tra i 30 e i 64 anni”. Con l’introduzione del test HPV la Regione ipotizza di “ridurre i costi organizzativi, in virtù di intervalli quinquennali anziché triennali, e i costi di prelievi ed attività di laboratorio”.

Per le donne di età dai 25 ai 30 anni si continuerà ad utilizzare la citologia – pap test - come test primario ad intervalli triennali.

Per quanto riguarda la diagnosi precoce del carcinoma della mammella, le nuove disposizioni prevedono di estendere il programma di screening alle fasce di età 45-49 anni, con periodicità annuale, e 70-74 anni, con periodicità biennale, inoltre si prevede il prolungamento del follow up delle donne operate per carcinoma al seno dai 5 ai 10 anni.

“Le relazioni semestrali e annuali effettuate dal Comitato Tecnico Scientifico dello screening dei tumori femminili dimostrano l’efficacia e l’efficienza del programma sia in termini di percentuali di adesioni sia relativamente agli indicatori di monitoraggio”, commenta la nota regionale, spiegando che “la modifica proposta al programma generale permette di raggiungere gli obiettivi prefissati di appropriatezza delle prestazioni e miglioramento ulteriore degli indicatori sulla qualità della terapia”.

La nuova delibera di giunta regionale stabilisce anche che l’Azienda USL dovrà trasmettere all’Assessorato, entro il 30 giugno 2016, un piano di attuazione del programma di screening di cui alla stessa deliberazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA