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Venerdì 01 APRILE 2011
Gli italiani temono le frodi in tavola

E a ragione. Sono in aumento i reati accertati dal Corpo forestale dello Stato e riguardano cibi di uso comune: dal vino alle mozzarelle, dall’olio al gorgonzola. Il mercato si estende anche al web.

Sono quelle alimentari le frodi più temute dagli italiani.
Secondo un’indagine realizzata da Coldiretti/Swg 6 italiani su 10 considerano le frodi a tavola le più gravi. Soltanto a seguire quelle fiscali (gravi per il 40% del campione), quelle finanziarie (26%) e quelle commerciali come la contraffazione dei marchi (25%).
I risultati dell’indagine sono stati resi pubblici in occasione della presentazione dell’attività operativa di controllo dei cibi del Corpo Forestale dello Stato. Più intensa rispetto agli anni precedenti, sia sotto il profilo dei controlli effettuati sia sotto quello dei reati accertati nel settore della sicurezza agroambientale ed agroalimentare.
“L’attività operativa del Corpo Forestale nel 2010 ha messo in evidenza un cambio di marcia dell’industria della contraffazione alimentare che si avvale di internet attraverso le vendite on line e colpisce soprattutto prodotti di alta qualità, dall’amarone alla mozzarella di bufala, dal gorgonzola all’extravergine di oliva”, ha sottolinea la Coldiretti (guarda le principali operazioni della Forestale nell’allegato). “Gli ottimi risultati dell’attività del Corpo Forestale dello Stato confermano la necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno concorrenza sleale alle imprese che sono impegnate nel mantenere alti standard di qualità”.
“La credibilità conquistata dagli agricoltori italiani nel garantire la qualità delle produzione è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con le frodi e la contraffazione cercano di sfruttare la fiducia acquisita nelle campagne per fare affari”, ha aggiunto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di “un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti”. 

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