quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 28 DICEMBRE 2015
Torino. Mamma e figlia muoiono durante il parto. I medici: “È accaduto all’improvviso, nulla lo faceva presagire”

La donna, 39 anni, al nono mese di gravidanza, era arrivata al Sant'Anna il 23 dicembre. Il 26 la corsa in sala parto. La bimba sarebbe nata morta, mentre ad uccidere la madre sarebbe stato un arresto cardiocircolatorio. La Procura ha aperto una indagine.

Una donna di 39 anni, al nono mese di gravidanza, è morta all’ospedale ostetrico ginecologico di Torino, insieme alla propria bimba, durante la fase di preparazione al parto. Secondo i primi accertamenti, riferisce l’Ansa, la morte è avvenuta il 26 dicembre durante le ultime fasi del travaglio per un arresto cardiocircolatorio. La bimba sarebbe invece nata morta.

Ci sarà un'inchiesta, adesso, per spiegare i tanti perché di una tragedia che, spiega Chiara Benedetto, direttrice del reparto, è avvenuta all’“improvviso” ed era “impossibile da prevedere”. Dagli esami effettuati dalla donna, "nulla aveva fatto presagire un esito così tragico", commenta ancora la direttrice del reparto.

Secondo la ricostruzione, la donna, Angela Nesta, era giunta in ospedale il 23 dicembre. A seguirla durante la gravidanza non era stato il personale del presidio sanitario, ma il proprio ginecologo. "Erano state fatte tutte le analisi - spiegano in ospedale - e non era emerso niente che non andasse". Decorso regolare, tanto che i familiari erano stati invitati a rincasare. Poi ci sarebbe stata una "dilatazione improvvisa". In sala parto, dove Angela e' stata portata subito, "c'erano non meno di sette specialisti fra i migliori dell'ospedale", riferisce la direttrice Benedetto, che sottolinea: “L'anestesista ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi".

Il padre della donna, secondo quanto riferito dall’Ansa, si sarebbe scagliato contro il personale ospedaliero. A fermarlo sono stati i carabinieri, che erano intervenuti per sequestrare le cartelle cliniche e identificare il personale coinvolto nella vicenda. Il fascicolo è al vaglio di Raffaele Guariniello: uno degli ultimi di cui il magistrato si occuperà prima di lasciare il servizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA