quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 30 DICEMBRE 2015
Lombardia. Via libera alle nuove regole per la gestione del servizio socio-sanitario. Stretta su funzioni non tariffabili e liste d'attesa
ra i punti principali del provvedimento, la lotta ai tempi d'attesa - facendo leva da un lato sull'appropriatezza delle prestazioni (stretta sulle prescrizioni inappropriate) e dall'altro sull'aumento dell'offerta - e un giro di vite sulle cosiddette funzioni non tariffabili. Per queste ultime, a quanto si apprende, il tetto fissato scenderà dai 155 milioni dello scorso anno a 135 mln di euro.
Via libera della Giunta regionale lombarda alle nuove Regole 2016 per la gestione del Servizio socio-sanitario. "Una delibera importante - sottolinea il governatore Roberto Maroni - perché riguarda i criteri per spendere i soldi": oltre 18 miliardi il budget a disposizione del sistema. Tra i punti principali del provvedimento, la lotta ai tempi d'attesa - facendo leva da un lato sull'appropriatezza delle prestazioni (stretta sulle prescrizioni inappropriate) e dall'altro sull'aumento dell'offerta - e un giro di vite sulle cosiddette funzioni non tariffabili. Per queste ultime, a quanto si apprende, il tetto fissato scenderà dai 155 milioni dello scorso anno a 135 mln di euro.
Novità anche sul fronte della salute di mamme e bambini, con l'estensione dello screening neonatale allargato a tutta la Lombardia, la nascita del Polo milanese dedicato previsto dalla riforma, e risorse in più ai centri pediatrici super specializzati.
Inoltre, si darà il via libera anche a una nuova sperimentazione - la tariffa di presa in carico del paziente dializzato, che prevede l'assegnazione di un budget ai gestori del malato perché sia seguito meglio con un percorso ben strutturato - e alla collaborazione pubblico privato sui Pot (Presidi ospedalieri territoriali).
Cinquanta milioni di euro sarà invece il punto di partenza per il Fondo di rotazione da destinare agli investimenti, con l'obiettivo di arrivare a 100-120 mln usando gli accantonamenti messi via negli anni e risorse aggiuntive che potranno derivare anche dall'alienazione di beni (per esempio vecchi ospedali). Fondi che, fra le altre cose, verranno investiti sui sistemi informativi e sulla riqualificazione degli ospedali territoriali.
Continua nel 2016 l'accentramento degli acquisti e il potenziamento del ruolo della centrale regionale acquisti Arca. A questo proposito, verrà chiesto alle aziende di ridurre del 10% gli acquisti in proprio. Avanti infine anche sul binario della smaterializzazione delle ricette (la ricetta elettronica ha avuto 20 milioni di esemplari nel 2015, contro i 220 mila del 2014). "Avviamo inoltre - conclude Maroni - il progetto 'Sportelli aperti' che consentirà, negli ospedali, di
informarsi ed effettuare prenotazioni anche per gli altri ospedali pubblici".
© RIPRODUZIONE RISERVATA