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Giovedì 31 DICEMBRE 2015
Puglia. D’Ambrosio Lettieri (CoR): “Emiliano chiama in causa il Governo. Ma i problemi erano prevedibili”

Per il senatore le difficoltà derivanti dall'applicazione del D.M. 70 e della direttiva sugli orari di lavoro “sono oggettive, ma anche ampiamente prevedibili e vergognosamente sottovalutate” dal “governo Renzi in primis, che mette in mano alle Regioni la patata bollente delle assunzioni”, ma “anche dal governo regionale”.

“Tanto tuonò, che non piovve. Come volevasi dimostrare, all'enfasi della presentazione dello studio Sant'Anna sulle performance degli ospedali pugliesi, segue un preoccupante rimpallo di responsabilità. Il presidente Emiliano butta la palla nel campo del governo, tirando i remi in barca”. A dichiararlo, in una nota, è il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri (Cor), componente 12ª Commissione Igiene e Sanità Senato, che evidenzia come “le difficoltà rappresentate dal presidente della giunta regionale pugliese, nonché assessore alla Sanità, in merito ai disservizi che l'applicazione pedissequa del D.M. 70 e della direttiva comunitaria sugli orari di lavoro rischierebbe di provocare, sono oggettive, ma anche ampiamente prevedibili e vergognosamente sottovalutate. Dal governo Renzi in primis,che mette in mano alle Regioni la patata bollente delle assunzioni di medici, infermieri e personale tecnico sanitario necessario senza prevedere risorse aggiuntive e certe nella legge di stabilità, come abbiamo denunciato più volte”.

Per d’Ambrosio Lettieri si tratta, però, “anche di problemi ignorati e sottovalutati dal governo regionale che, ereditando dieci anni di ritardi imperdonabili nella riorganizzazione ospedaliera e avendone anche corresponsabilità quantomeno politiche per evidenti ragioni, invece di fare tesoro immediatamente degli strumenti di programmazione che un interlocutore qualificato e autorevole come l'Agenas già gli metteva a disposizione - vedi Piano nazionale Esiti - ha preferito la strada dell'arma di distrazione di massa”.

“Mi auguro, naturalmente – conclude il senatore -, che la sintesi non sia la solita: nuove tasse a discapito dei cittadini”.

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