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Martedì 12 GENNAIO 2016
Calabria. Nesci (M5S): “Oliverio chiarisca se Regione ha firmato integrazione integrazione tra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini“

Per la parlamentare calabrese se fosse stata firmata un'intesa dal commissario alla sanità regionale, Massimo Scura, e dal rettore dell'Università di Catanzaro, Aldo Quattrone, “sarebbe un abuso gravissimo”. Se, invece, l'accordo fosse stato siglato anche da Oliverio, “si tratterebbe di svendita della sanità calabrese da parte sua, senza alcun piano di rientro circa il disavanzo del policlinico universitario".

“Il governatore della Calabria dica con chiarezza se la Regione ha firmato o meno l'intesa per l'integrazione tra l'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e il policlinico universitario Mater Domini, poiché la notizia di una firma davanti all'avvocato dello Stato, Giampiero Scaramuzzino, è già stata diffusa in forma ambigua”. Lo dichiara, in una nota, la deputata calabrese M5s, Dalila Nesci.

“Se l'intesa in questione – prosegue - fosse stata firmata dal commissario alla sanità regionale, Massimo Scura, e dal rettore dell'Università di Catanzaro, Aldo Quattrone, sarebbe un abuso gravissimo, rispetto al quale il governatore Mario Oliverio dovrebbe intervenire subito, in quanto la materia richiede il passaggio in Consiglio regionale, che non può ancora tacere sul teatro in corso. Se avessero firmato Scura e Quattrone, sarebbe un arbitrio intollerabile. Al tavolo ministeriale di verifica è stato ribadito il ruolo specifico degli organi della Regione Calabria, che nessuno può scavalcare”.

Se invece, prosegue la parlamentare M5s, l'intesa fosse stata firmata anche da Oliverio, “si tratterebbe di svendita della sanità calabrese da parte sua, senza alcun piano di rientro circa il disavanzo del policlinico universitario, che ha enormi problemi di bilancio anche per la vicenda della Fondazione Campanella, dimenticata molto in fretta. In questo caso Oliverio avrebbe ceduto alle pressioni del potere, suggellando un disegno autoritativo quanto illecito, volto al massacro della sanità regionale”.

Per Nesci non è ammissibile che “sia le competenze di diritto che le norme siano diventate di libera interpretazione. Il governo, che ha deciso di utilizzare la sanità calabrese come strumento di consenso elettorale, di affarismo e favori agli amici, tipo Kpmg, non tutela la legalità nell'ambito sanitario. Al contrario, il governo sfrutta il commissariamento, del tutto illegittimo, per distruggere i servizi, le singole professionalità e – conclude - le speranze dei cittadini”.
 

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