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Mercoledì 13 GENNAIO 2016
Asl To5. Parte il progetto dei letti di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria

Il progetto nasce con l'obiettivo di alleggerire i reparti di pronto soccorso e medicina per consentire ai pazienti un recupero “monitorato” in struttura sanitaria assistita in attesa del ritorno al domicilio. Per la copertura di questo servizio sono stati assunti per via interinale 18 tra infermieri professionali e Oss.

Quindici letti al San Lorenzo di Carmagnola per le emergenze di questi mesi invernali e, successivamente altri 50 posti letto suddivisi al Latour e in altre Rsa del territorio. Sono i numeri assegnati all’Asl To5 per dare applicazione ai Cavs (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria) definitivi. Parte, così il progetto definito “Svuota ospedali” che nasce con l’intento di alleggerire i reparti di pronto soccorso e medicina per consentire ai pazienti un recupero “monitorato” in struttura sanitaria assistita in attesa del ritorno al domicilio.

“Un progetto che mette il luce la collaborazione tra i medici ospedalieri e quelli di continuità assistenziale .- ha detto Massimo Uberti, Direttore generale dell’Asl TO5 - che rappresenta il futuro delle cure e dell’assistenza sanitaria. I primi dieci letti servono, dunque, a coprire le emergenze, così come definito dalla Regione per il periodo che va dal 13 gennaio al 15 marzo. Successivamente, e ci stiamo già lavorando, avremo 20 letti nella nostra struttura residenziale Latour, 15 saranno per destinati all’assistenza psichiatria e altri 15 (ancora da definire) in altre Rsa del territorio aziendale".

Per la copertura di questo servizio sono stati assunti per via interinale 18 tra infermieri professionali e Oss.
“Un modello di miglioramento tra medici ospedalieri, specialisti e medici di continuità assistenziale – ha sottolinea Luciano Bernini, Direttore sanitario dell’Asl TO5 -. che permette una maggior integrazione tra le diverse figure sanitarie impegnate nell’assistenza sanitaria alla persona. E’ indubbio che i Cavs permetteranno di dare maggiore respiro alle strutture ospedaliere consentendo una migliore assistenza al paziente sia durante la fase acuta, sia in quella di riabilitazione”.
 

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