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Venerdì 15 GENNAIO 2016
Farmaci e migranti. Da Aifa e Ministero un database clinico sulle condizioni di salute e sulle terapie

Primo obiettivo concreto sarà quello “di raccogliere e sistematizzare le informazioni disponibili sul profilo di salute dei migranti, sulle patologie identificate e sui trattamenti ricevuti nel corso della loro permanenza”. Lorenzin: “Risorsa che il nostro Paese mette a servizio della salute pubblica di tutta la Ue”. Melazzini: “Un dovere etico promuovere e proteggere, attraverso l'uso appropriato dei farmaci, la salute di malati vulnerabili”. LE SLIDES

Applicare un approccio terapeutico mirato, raccogliere e sistematizzare le informazioni disponibili sul profilo di salute dei migranti arrivati in Italia, sulle patologie identificate e sui trattamenti ricevuti nel corso della loro permanenza. Ma non solo, fornire, nel medio e lungo periodo, informazioni di dettaglio in ambito regolatorio sugli specifici approcci terapeutici, intensificare la collaborazione con le ONG, gli esperti del settore, le organizzazioni internazionali e con l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP).
 
Questi gli obiettivi principali del progetto ‘Accesso ai farmaci, un diritto umano’ presentato oggi da Aifa e Ministero della Salute con la collaborazione dell’Inmp, Banco Farmaceutico e Croce rossa Italia. Il piano, lanciato in occasione della “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016” nell’Anno del Giubileo della Misericordia, si fonda sul principio per cui l’accesso alle cure farmacologiche è un diritto inalienabile della persona, a prescindere dal suo status giuridico e dalle condizioni socio-economiche e prevede un’azione a 360 gradi per il monitoraggio e la cura dei migranti ma anche della fasce deboli della popolazione italiana.
 
Un primo obiettivo concreto sarà quello “di raccogliere e sistematizzare le informazioni disponibili sul profilo di salute dei migranti arrivati in Italia, sulle patologie identificate e sui trattamenti ricevuti nel corso della loro permanenza”.
 
Nell’ambito dell’iniziativa, sul portale istituzionale dell’Agenzia Italiana del Farmaco è attiva una nuova sezione, in italiano e inglese, all’interno dello spazio “Rapporti internazionali”, che conterrà tutti gli aggiornamenti relativi ai diritti umani in campo internazionale e alle news per i pazienti.
 
Un ulteriore obiettivo sarà la creazione di un network per lo scambio di informazioni che coinvolga, oltreché AIFA e Ministero, le principali istituzioni e organizzazioni attive nel campo dell’assistenza sanitario-farmacologica ai migranti, per rendere possibile l’acquisizione e l’analisi di dati da utilizzare in ambito regolatorio, ad esempio per il monitoraggio dell’appropriatezza delle prescrizioni e dell’aderenza alle terapie in questa categoria di pazienti.
 
“Questa iniziativa dell'AIFA – ha dichiarato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - riguarda un tema su cui il Ministero è particolarmente sensibile e attivo: l'assistenza ai migranti. La possibilità di avere a disposizione un database con una cartella clinica che accompagni la storia del migrante e possa essere veicolata su tutto il territorio europeo è un'ulteriore risorsa che il nostro Paese mette a servizio della salute pubblica, della solidarietà e della sicurezza”.
 
 “L'AIFA – ha dichiarato il neo Presidente AIFA, Mario Melazzini -  ha avvertito il dovere etico e sociale di promuovere e proteggere, attraverso l'uso appropriato dei farmaci, la salute di malati vulnerabili, quali sono i migranti, gli emarginati e le fasce deboli della popolazione, e favorire una maggiore comprensione dei diritti e delle modalità di accesso alle cure da parte di questi pazienti. L'accesso alle cure è infatti un diritto dell'uomo, sancito dalla Costituzione e dai trattati internazionali, e l'AIFA con il sostegno del Ministero, non poteva sottrarsi alla responsabilità di porre un'attenzione speciale a una realtà fragile sempre più presente sul nostro territorio, quale quella dei migranti”.

Il Direttore Generale dell’AIFA, Luca Pani ha poi evidenziato come “dalla particolare attenzione che da alcuni anni l'AIFA dedica alle popolazioni speciali e vulnerabili, è emersa una realtà sommersa, di pazienti fragili e senza voce, provati da lunghi viaggi e da condizioni di salute precarie, che giunti nel nostro Paese hanno bisogno di un'attenzione e una cura speciale anche attraverso un accesso tempestivo e appropriato ai farmaci e approcci terapeutici mirati. Una sfida che l'AIFA e il Ministero della Salute, che ha dato impulso all'iniziativa, sono pronti a raccogliere. Infatti acquisire informazioni sui trattamenti cui vengono sottoposti questi pazienti e sui loro effetti, ci consentirà di conoscere meglio pazienti con background genetico e stili di vita differenti che dobbiamo comunque essere in grado di trattare in modo sicuro ed efficace.”
 
Alla presentazione del progetto, svoltasi questa mattina presso l’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute, hanno partecipato anche i rappresentanti di enti e organizzazioni con una lunga tradizione nel campo dell’assistenza sanitaria e sociale: Concetta Mirisola, Direttore Generale Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà, Marco Malinverno, Direttore Generale Banco Farmaceutico Fondazione Onlus e Francesco Rocca, Presidente Nazionale Croce Rossa Italiana.

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